Fantappié Luigi – Matematico (Viterbo, 15 sett. 1901 – Bagnaia, 28 luglio 1956).

Figlio di Liberto (v.) e di Agrippina Gnazza, nacque a Viterbo nella casa di Via Mazzini (dove oggi una lapide ricorda il fatto) e compì i primi studi nella sua città natale sotto la guida del padre che è stato professore di materie scientifiche e appassionato ricercatore in campo mineralogico. Liberto era originario di Pontassieve ed insegnava nel Ginnasio-Liceo dove si era occupato anche di realizzare il Laboratorio di scienze mentre A. Scriattoli si occupava di quello di Storia dell’arte. La famiglia, oltre a Luigi, fu allietata da un altro figlio Giuseppe e da una figlia Enrica che poi, con la madre,  si trasferì a Roma con Luigi dopo la morte del padre. Vinto il concorso per accedere alla Scuola normale superiore di Pisa, conseguì la laurea in mate­matica pura nel 1922, ottenendo tre anni dopo la li­bera docenza in analisi algebrica e infinitesimale. Insegnò Analisi matematica,  Analisi algebrica e Analisi infinitesimale nelle università di Firenze (1926), Cagliari (1927), Palermo (1928) e Bologna (1932);  nel 1934 si trasferì a San Paolo del Brasile, chiamatovi per organizzare l’Istituto mate­matico, e qui operò fino al 1939, anno in cui fece ritorno in Italia per occupare la cattedra di Alta ana­lisi dell’Istituto nazionale di alta matematica del­l’Università di Roma, di cui divenne poi vicepresi­dente.

Membro di numerose altre accademie e so­cietà scientifiche e dal 1954 socio corrispondente dei Lincei, formulò nella Teoría de los funcionales analíticos y sus aplicaciones (Barcelona, Consejo superior de investigaciones científicas, Seminario matematico de Barcelona, 1943) una teoria dei fun­zionali analitici fondata sull’estensione ai funzio­nali delle idee fondamentali delle funzioni espres­se da Cauchy, Riemann e Weierstrass, una delle cui più importanti applicazioni è la risoluzione esplici­ta di alcune equazioni della fisica matematica, qua­li quelle di Laplace e D’Alembert.

F. formulò inol­tre, nel più vasto ambito della filosofia della scien­za, una teoria unitaria del mondo fisico e biologico (Principi di una teoria unitaria del mondo fisico e biologico, Roma, Flumanitas nova, 1944), elabora­ta sulla base dell’ipotesi secondo cui i fenomeni sintropici della fisica sarebbero retti da un principio di finalità. Egli scriveva che “il problema centrale della scienza d’oggi è proprio quello della saldatura tra il macrocosmo e il microcosmo, inquadrati rispettivamente nelle teorie della relatività e della meccanica quantica, e cioè quello di costruire una meccanica quantica, che sia invariante relativisticamente. E’ da rilevare che, secondo la teoria di relatività, ormai provata da tante esperienze (bomba atomica, microscopio elettronico, cambiamento della massa, ecc.) tutte le leggi della natura, proprio per la cosiddetta invarianza relativistica, debbono presentare una perfetta simmetria tra i due versi del tempo. In altri termini il cambiamento di segno del tempo (che è una particolare trasformazione di Lorentz) lascia inalterare le vere equazioni fondamentali dell’universo e se per alcune equazioni ciò non si verifica, non si ha dunque invarianza relativistica”.

La teoria degli  universi fisici fu esposta dal F. negli ultimi tre anni accademici del suo corso di Alta analisi all’Istituto di alta matematica di Roma mentre dal 1954 si indirizzò verso stu­di finalizzati alla generalizzazione della relatività di Einstein e alla formulazione di una teoria gene­rale degli universi. L. che si era sposato nel 1946 con Maria Quadrani (nata il 4 luglio 1911 a Bagnaia), morì dopo breve malattia alla Molinella, nei pressi di Bagnaia il 28 luglio 1956 e in quel cimitero è sepolto. Viterbo gli ha intitolato una scuola.

BIBL. e FONTI – Archivio dell’antica diocesi di Viterbo, Parrocchia di S. Maria in Poggio, “Stati delle anime”; Parrocchia di Bagnaia, Atti di battesimo, 1908-1914; Arcidiacono 1975; Fantappié 1993; Giuseppe Arci­diacono in DBI, 44, pp. 622-623 (con bibl. ed elenco com­pleto delle opere); R. Scipio (a cura di), Uomini illustri di terra tuscia. Luigi Fantappiè scienziato matematico, Viterbo, Agnesotti, 1972; www.fantappie.it;

[Scheda della Redazione Ibimus – integrazione di Luciano Osbat – Cersal]