Farnese, Ottavio  – Duca (n. Valentano, 9 ott. 1524 – Parma, 18 sett. 1586).

Figlio di Pier Luigi e di Girolama Orsini del ramo di Pitigliano, ebbe tre fratelli, Alessandro, Ra­nuccio e Orazio, e una sorella, Vittoria. Nel 1534, mentre Ottavio e il fratello Alessandro studiavano a Parma, il nonno paterno, il cardinale Alessandro, salì al soglio pontificio con il nome di Paolo III.  Il papa il 31 ott. 1537 assegnò a Pier Luigi il ducato di Castro e la contea di Ronciglione, contempora­neamente Ottavio era designato governatore perpe­tuo di Nepi, ottenendo il 5 nov. 1539 anche Camerino. Ottavio sposò nel 1538 Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V e di Giovanna van der Gheynst, che era vedova dal 6 gen. 1537 di Ales­sandro de’ Medici, duca di Firenze. Nel 1545 il ma­trimonio fu allietato dalla nascita del figlio Alessandro.

Il 26 ago. 1545 Paolo III assegnò a Pier Lui­gi il ducato di Parma e Piacenza, Nepi era restitui­ta alla Camera Apostolica e il ducato di Castro pas­sava a Orazio, che abitava nel palazzo di famiglia a Viterbo. Alla morte di Pier Luigi, nel 1547 il du­cato di Parma tornò alla Chiesa, essendo poi resti­tuito ai Farnese, con un breve pontificio dell’8 nov. 1549 e assegnato a Ottavio nel 1550. Orazio morì nel 1553 senza eredi e il ducato di Castro passò a Ottavio, che assunse il doppio titolo di duca di Ca­stro e di Parma e Piacenza. Ottavio aggiunse al bla­sone di famiglia la raffigurazione delle armi degli Asburgo e Borgogna, in onore della moglie Mar­gherita.

Al suo governo sono da ascrivere alcuni cambiamenti dell’urbanistica di Ronciglione: nel 1558 da Parma dispose la costruzione di un borgo nelle vicinanze di Ronciglione, denominato Borgo Ottavio e in seguito Monte Cavallo, e si adoperò per il miglioramento dell’irrigazione dei campi del­la zona, attraverso l’ampliamento di un emissario del lago di Vico, il Rio Vicano, lungo il cui corso costruì alcuni opifici. Inoltre fece tracciare una via di circonvallazione fuori le mura, denominata oggi di Monte Cavallo, che unì al centro attraverso le at­tuali via di S. Costanzo e via del Verziere, prati­cando delle aperture nella cinta muraria. Su questa strada di circonvallazione fece erigere il palazzo ducale, su disegno dell’architetto Vignola, alle spal­le della zecca edificata dal padre e su un terreno ap­partenente ai Carmelitani. Tale costruzione, che ospitava al pianoterra la sede dell’amministrazione della Camera ducale, fu distrutta nel 1799 dalle truppe francesi. Ottavio dispose inoltre che la cari­ca di podestà locale fosse rivestita da un magistra­to di grado superiore.

Nel 1558 Ottavio pubblicò a Valentano gli statuti in latino del ducato di Castro, ampliati da Odoardo Farnese nel 1613 con la stam­pa dei Bandi generali; su queste basi saranno pub­blicate da Ranuccio Farnese nel 1648 le Sanctiones municipales statuum Castri et Roncilionis. Il Volu­men Statutorum di Ottavio era composto da cinque libri concernenti rispettivamente l’ordinamento del ducato, le citazioni in giudizio, i reati contro le per­sone e le cose, i danni alla proprietà, e infine argo­menti vari. Ottavio, in qualità di vassallo del pon­tefice, ogni anno, a Pasqua, omaggiava il papa con una tazza d’argento per Castro e Ronciglione e 9000 fiorini per Parma e Piacenza. Al tempo di Ot­tavio continuavano a circolare nel ducato la mone­ta «grossa» e «piccola» coniate da Pier Luigi, anche se la zecca istituita da Paolo III a Castro tra il 1538 e il 1540 era stata trasferita da Pier Luigi a Parma.

Nel 1567 fu assegnato a Ottavio anche il castello di Isola Farnese. Fino al 1559 la moglie Margheri­ta rimase in Italia con Ottavio, poi divenne governatrice dei Paesi Bassi come rappresentante del fra­tello Filippo II; nel 1567 rientrò in Italia e con una parte della corte fiamminga si stabilì a Cittaducale, suo feudo dal 1539, nel palazzo ducale. Il 3 dic. 1569 Ottavio vi si recò in visita e fu ricevuto con il suo seguito nel palazzo da lei restaurato. Anche nel ducato di Parma Ottavio, il cui decesso avvenne nel 1586, si fece promotore di opere architettoniche: costruì un palazzo per la corte, sistemò l’area dal punto di vista urbanistico, creò fontane e giardini. In un quadro di Tiziano, conservato alla Galleria nazionale di Capodimonte, Paolo III è raffigurato in compagnia dei nipoti Alessandro e Ottavio.

BIBL. – Caro 1765, i-m (varie lettere del cardinale Alessandro al nipote Ottavio); Annibali 1817-18; Litta, in, ad vocem Far­nese, tav. XIV; Memoriale 1861; Carabelli 1865; Frangipane 1869; Gai-Gui 1888;Gai-Gui 1895; Ovidi 1905,pp. 3-11; Silvestrelli 1924; Sercia-Cancani Montani 1926; Pastor, V-VI, ad indicem, Costa 1929; Stendardi 1929; Drei 1954; Lefevre 1963; Lefevre 1967-69; Signorelli 1968; Nasalli Roc­ca 1969; Tarquini 1976; Palazzi 1977; Lefevre 1980b; Mar­gherita d’Austria 1983; Lefevre 1986; Colapietra 1987; Cro­cicchio 1989; Zapperi 1990; De Groof-Galdieri 1993; Bedulli 1995; Clare Robertson, Farnese, Alessandro, in DBI, 45, pp. 52-70; Donatella Rosselli, Farnese, Orazio, in DBI, 45, pp. 120-127; Bellotto et al. 1997; Pozzi 1997; Fossati 1998; Passini 2001, pp. 1-15; Mantini 2003.

[Scheda di Barbara Scanziani – Ibimus]