Floridi – Famiglia (Nepi, sec. XV-XVIII)

Famiglia di origine romana, trasferi­tasi a Nepi dopo l’incarcerazione e la morte (1498) a Castel S. Angelo di Bartolomeo (v.), vescovo di Cosenza e segretario apostolico. Gli esponenti di questa casa furono stabilmente presenti nell’ammi­nistrazione della comunità, a partire dal primo membro noto, Giovanni, nominato vicario impe­riale della cittadina; tra i suoi esponenti più illustri va citato l’umanista Francesco Florido (v.).

Nella cittadina nepesina si ricordano: Cesare, canonico del duomo e vicario generale della diocesi, tenuto in considerazione da Pio V; Antonio, console del­l’Università degli Artefici di Roma nel 1582; Tul­lio, componente del Consiglio, e Mario, arciprete del duomo; nel 1591 Pirro, dottore in utroque iure. Per il sec. XVII vanno citati: Paolo Emilio e Cesare, consiglieri comunali nel 1626; Cesare, consigliere e ministro della comunità (1665); Biagio, consi­gliere e priore; Paolo Emilio, conservatore della città (1647); Carlo Sigismondo, sovrastante al Consi­glio e priore nel 1665; Fabrizio, vicario generale, che partecipò alla traslazione di san Tolomeo (1680); il conte Lucantonio, iscritto nel 1748 tra gli arcadi con il nome di Sitalce Lampejano, auto­re di Osservazioni sulla cronologia degli antichi ebrei, egizi, caldei, greci, e latini, ed esame intor­no la foggia de’ loro anni, mesi, giorni, ed ore, con una dissertazione intorno ad alcuni monumenti an­tichi, i quali supplirono alla mancanza delle lette­re, e servirono di memorie ai primi storici (Venezia, appresso Gio. Milli, 1737). Altri rami si trasferiro­no a Narni, Urbino e Anguillara Sabazia con Do­menico figlio di Cesare, priore e consigliere, vice­governatore dal 1671

BIBL. – Caracciolo del Leone 1934, p. 81; Vignolo 1943, pp. 227-228; Floridi 2005, pp. 133-134, 143.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus]