Isaia da Pisa – Scultore (sec. XV).

Estremamente frammentarie e incerte sono le notizie riguardo lo scultore e il suo allievo Pellegrino da Viterbo. Nel 1431 il padre di Isaia, Pippo di Gante, lavorò nei Palazzi Vaticani; oltre venti anni più tardi, tra il 1455 e il 1456  Isaia fu attivo a Napoli nell’Arco Ara­gonese. Nel 1460 è attestato alla Curia papa­le, presso Pio II, per la realizzazione di bombarde e quasi contemporaneamente lavorò a Viterbo per il tabernacolo della Vergine (oggi al Museo Civi­co di Viterbo, già alla chiesa della Trinità), come testimonia il pagamento del 1461 a un «garzone» di Isaia. Nel 1463 venne retribuito insieme ad al­tri artisti per i lavori alla Loggia della Benedizio­ne in S. Pietro.

Nel 1464 Isaia e Paolo Romano ri­cevettero il pagamento per il tabernacolo di S. An­drea in S. Pietro. Tutte le altre opere del corpus dello scultore sono state a lui riferite in base ad analogie stilistiche e formali, in mancanza di dati più certi che permettano di delinearne in modo più definito la biografia. Tra quelle presenti nella Tu­scia vanno ricordate il ciborio della cappella Maz­zatosta a S. Maria della Verità a Viterbo, il taber­nacolo della cattedrale di Tuscania, il fonte batte­simale di S. Maria Maddalena a Gradoli (databile al quinto decennio del Quattrocento) e il sepolcro Farnese della chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo dell’Isola Bisentina sul lago di Bolsena, datato al 1449 e riferito a lui da Negri Arnoldi: queste due ultime opere rappresenterebbero quindi le più pre­coci attestazioni dell’opera dell’artista nella Tu­scia.

BIBL. – Negri Arnoldi 1983; Caglioti 1986; La Bella 1995; Caglioti 1998; Caglioti 2004.

[Scheda di Massimo Giuseppe Bonelli – Ansl]