Lanucci, Sante – Vescovo (n. Mondavio, Pesa­ro,  25 set. 1688 –Ivi, 20 feb. 1767).

Sacerdote dal 1713, dottore in utroque iure dal 1717, poi lettore di Diritto canonico nell’Archiginnasio di Roma, fu fatto prelato domestico e assistente al soglio pontificio, poi eletto vescovo di Civita Ca­stellana e Orte il 2 dic. 1748. Operò attivamente nella diocesi, commissionando importanti interventi architettonici, tra cui la fabbrica del nuovo altare della cattedrale di Civita Castellana, nel cor­so della quale il 5 luglio 1749 venne rinvenuta la teca che custodiva le reliquie dei santi Marciano e Giovanni.

Il 14 apr. 1750, in occasione del giubi­leo, consacrò con rito solenne la cattedrale dopo la ristrutturazione voluta dal precedente vescovo Giovan Francesco Tenderini, dedicandola a Maria Ver­gine, all’Angelo Annunciante e ai SS. Marciano e Giovanni.

Nel 1752 fece costruire la cancelleria accanto alla cattedrale, mentre l’anno seguente recuperò due epigrafi re­lative alle reliquie dei santi, che provvide a trasla­re nell’altare maggiore. Svolse una visita pastora­le nel 1755, e nel 1756 tenne un sinodo i cui atti fu­rono stampati a Roma l’anno seguente per i tipi di Benedetto Francesi (Prima synodus dioecesana Civitatis Castellanae ab illustrissimo et reverendissimo D. Sanctae Lanucci Dei et apostolicae Sedis gratia episcopo Civitatis Castellanae et Hortanae, sanctissimi Domini nostri Benedicti PP. XIV praelato domestico et pontificio solio assistente, celebrata diebus I, II et III mensis maii anno MDCCLVI, Romae, apud Benedictum Francesi, 1757). Analogo volume fu stampato, nello stesso anno e dallo stesso editore, per il sinodo che era stato ripetuto a Orte il 24, 25 e 26 giugno nel quale cambiarono solamente i nomi degli ecclesiastici nominati per l’occasione a posti di responsabilità..

Resse la diocesi sino al 31 maggio 1765 quando si dimise e ritornò nel paese natale dove morì due anni dopo..

BIBL. – Moroni, XLIX, p. 192; Gams, p. 687; Serie dei vesco­vi 1889, n. 27; HC, VI, p. 167; Pulcini 1974, p. 243; Sciarra – De Carolis 1983, p. 283; Creti 2002, pp. 3-9; La Cattedrale cosmatesca di Civita Castellana, a cura di L. Creti, Roma, 2012.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]