Macchi, Vincenzo – Ambasciatore (Roma, 28 ott. 1866 – Roma, 30 mar.1907)

Era figlio di Giuseppe, Conte di Cellere, e di Giulia Capranica Del Grillo ed era nato a Roma il 28 ottobre 1866. Laureatosi in giurisprudenza presso l’Università di Roma nel 1888, cominciò il suo lavoro presso il Ministero degli esteri del Regno d’Italia nel 1889 e fino al 1902 proseguì la sua carriera all’interno del Ministero collaborando anche con alcuni degli uomini politici del tempo. Nel 1902 fu mandato a Washington, poi tornò a Roma e fu segretario del Ministro Tommaso Tittoni amico suo e della sua famiglia. Nel 1906 fu destinato a Buenos Aires e qui si prodigò in difesa degli emigrati italiani. Nel 1914 divenne ambasciatore negli Stati Uniti e passò in questa sede tutti gli anni della guerra prodigandosi per creare nell’opinione pubblica prima una corrente di simpatia nei confronti dell’Italia (che era passata dall’alleanza con Germania e Austria a quella con l’Intesa) e poi a sostenere i diritti dell’Italia sulle terre irredente, sull’Istria e la Dalmazia. Fu presente alla Conferenza di pace di Parigi tentando inutilmente di limitare l’influenza del presidente W. Wilson sui destini dell’Adriatico e dei Balcani che era contraria agli interessi dell’Italia. Il governo italiano del tempo, soprattutto il Presidente V.E. Orlando, non colse l’importanza della mediazione del suo ambasciatore che quindi fu richiamato per rientrare in sede. Egli morì a Washington, il 20 ottobre 1919, pochi giorno dopo questo richiamo.

BIBL. – DBI, vol. 67, pp. 11-16; V.M. di Cellere all’ambasciata di Washington. Memorie e testimonianze, Firenze 1920; P. De Rocchi, I conti Macchi in “La Loggetta”, Anno XIII (2008), n. 1, pp. 87-89.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]