Manni Giuseppe Angelo – Deputato (Orte, 15 mar. 1810 – Roma, 18 feb. 1876).

Di famiglia umbra d’antica nobiltà, dopo i primi studi a Orte si trasferì a Roma, dove conseguì la laurea in diritto. Gonfaloniere di Orte, nel 1849 fu candidato dal Circolo popolare di Viterbo alle elezioni per la Costituente romana; risultò eletto con 2.774 voti, ma non prese parte assiduamente ai lavori. Arrestato ad Orte nell’ago. 1849, grazie alle pressioni della famiglia presso le autorità pontificie riuscì ad ottenere la scarcerazione e a settembre si stabilì a Firenze.

Rimase comunque sotto il controllo della polizia pontificia, che intercettava la sua corrispondenza con parenti ad Orte (era con lui in esilio anche il nipote Luigi, anch’egli sorvegliato per attività rivoluzionaria) e con altri oppositori, in esilio o rimasti nella provincia: nella segnalazione del direttore generale della Polizia pontificia al delegato apostolico del 20 apr. 1860, egli era definito «aperto nemico del pontificio governo, e agente attivissimo di setta».

In esilio, di fatto, M. mantenne assidui contatti con il Comitato nazionale viterbese e con i fuoriusciti della Tuscia; critico nei confronti delle iniziative del Partito d’Azione, svolse un’importante funzione di tramite tra il Comitato nazionale viterbese e la Commissione direttiva per le province romane soggette, presieduta dal conte Campello.

Nel feb. 1862 con Pacifico Caprini fu incaricato da un comitato di circa centoventi esuli viterbesi di redigere e far giungere al Parlamento un indirizzo per sollecitare il patrocinio della causa dell’emigrazione politica viterbese e della liberazione della città. Non ebbe seguito, anche per opposizione degli stessi Caprini e M., il proposito di inviare i due delegati a Parigi, per sostenere presso Napoleone III (sul conto del quale il M. esprimeva un giudizio del tutto negativo) la causa della questione viterbese.

Eletto alla Camera dei Deputati per il collegio di Poggio Mirteto nella X legislatura nel 1867 (si affermò al secondo turno sul candidato della sinistra Mattia Montecchi), militò nelle fila della destra. Rimase a Firenze fino al sett. 1870, quando per «popolare acclamazione» entrò a far parte della Giunta provinciale di Viterbo istituita provvisoriamente in attesa della stabilizzazione degli organi del nuovo governo del Regno. Con Regio Decreto del 1° dic. 1870 divenne senatore del Regno per la categoria ventesima e il 18 apr. 1871 prestò giuramento in Senato. Sugli avvenimenti del Risorgimento viterbese scrisse un memoriale, conservato in copia presso la Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo.

BIBL. — Sarti 1890, p. 615; Assemblee 1911, IV, p. 1095; Signorelli 1914, p. 487; Spreti, IV, p. 318; Signorelli 1937, pp. 1483-1484; Malatesta, II, p. 146; Ercole 1941-42, III, p. 251; Carosi 1967, pp. 25, 35, 42, Signorelli, III/2, pp. 378, 395 n. 78, 431-432 n. 34, 446; Barbini 1978, p. 21; Barbini 1982, p. 162; Barbini 1994, p. 8; Carosi 1994, pp. 3-5, 14; Di Nicola 2003, p. 37 (con rif. alle fonti d’archivio e bibl.); www.senato.it (breve scheda biografica).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]