Martino – Vescovo (Sec. XIII)
Alla metà del XIII secolo si dibatteva tra Raniero di Persano e il Comune di Viterbo a proposito del possesso di Selva Pagna, una tenuta tra Sipicciano, Roccalvecce e Civitella d’Agliano, nella Diocesi di Bagnoregio. I testimoni sentiti nel processo che ne scaturì affermarono che tra il 1250 e il 1258 il vescovo di Bagnoregio, Martino, era venuto ogni anno a celebrare la messa nella chiesa di S. Pietro e raccogliere le decime in quel territorio che, quindi, era nella giurisdizione di quel vescovo.
Lo stesso vescovo intervenne poi in merito alle offerte che si raccoglievano nella chiesa di S. Oculo, nel territorio di Celleno: l’arciprete di quella chiesa era nominato dai canonici di S. Sisto di Viterbo e M. confermò quelle facoltà anche se intervenne direttamente quando la chiesa, contaminata per lo spargimento di sangue umano, era stata interdetta e tale doveva rimanere finché egli non l’avesse riconsacrata. In quegli anni fra Bonaventura fu eletto Generale dell’Ordine Minoritico di s. Francesco.
BIBL. – F. Macchioni, Storia di Bagnoregio dai tempi antichi fino al 1503, Viterbo, Agnesotti 1956, pp. 177-179; F. Petrangeli Papini, Bagnoregio. Cronologia storica, Viterbo, Agnesotti, 1972, p. 29.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]