Muratore, Publio  – Pittore (Gallese, 26 gen. 1918 – Viterbo, 23 gen. 1998)

Nasce a Gallese il 26 gennaio 1918 da Edoardo, Ufficiale di Fanteria, e da Maria Pellei, di famiglia benestante di Gallese. La madre muore presto lasciando il marito e due figli (Publio e Teresina) che cresceranno con la nonna Anna mentre Edoardo è trasferito a Torino. P. studia al Collegio-Convitto “Flavio Boccarini” di Amelia e poi all’Istituto d’arte di Perugia dove si diploma nel 1937.

Nel 1940 parte volontario per l’Albania e poi la Grecia come carrista. Dopo l’8 settembre viene fatto prigioniero e passa attraverso i campi di lavoro e di concentramento in Germania. Faceva ritratti agli ufficiali tedeschi morti e, in questo modo, era riuscito a sopravvivere a quella esperienza. Si accusa di un furto che non aveva commesso per salvare i compatrioti che l’avevano commesso ma viene graziato. L’atto di altruismo si spiega anche con il fatto che era ormai senza famiglia perché il padre e la sorella erano morti. Fugge nel 1945 da Ravenbruck per tornare a Gallese. Nel ritorno organizza una compagnia di spettacolo che gli consente di vivere sulla via di casa. Torna a Gallese e completa gli studi. Dopo il diploma all’Istituto d’arte di Perugia,  si iscrive all’Accademia di belle arti di Perugia e poi di Roma. I primi lavori saranno a Cinecittà e all’Opera di Roma data la sua prima specializzazione in scenografia. Sposa una sua collega di scuola (lui insegnava disegno, lei lingue straniere): Anna Rita Meschini che sarà la mamma delle tre figlie, Maria Teresa, Maria Paola e Maria Giuseppina. Ha viaggiato per Europa e in America dove aveva ricevuto la proposta  di trasferirsi ma ha scelto di rimanere dov’era la sua famiglia.

Le prime esperienze riguardano scenografie teatrali e affreschi di chiese (tra questi il catino absidale nella chiesa di San Famiano di Gallese). Negli anni Cinquanta la sua vena artistica si esprime con una pittura che rappresenta più che ritrarre ed usa il disegno per gli studi e i bozzetti: il tutto si pone accanto alla vasta produzione di oli e acquerelli che è quella più conosciuta dell’artista.

Ma si occupa anche di scultura e firma il Monumento ai caduti di Piansano (1968), poi quello di Gallese (1975) infine quello di Orte (1986), tutti tre risultato dell’accostamento pietra/bronzo. E non cessa di essere docente nelle scuole di disegno e di storia dell’arte e maestro di future generazioni di artisti. Per celebrare i cento anni dalla nascita, tra gennaio-febbraio 2018 è stata organizzata a Viterbo, a Valle Faul, una grande mostra intitolata “Il disegno e l’artista”  curata dalle figlie Maria Teresa e Maria Paola Muratore e con l’allestimento di Vincenzo Publio Mongiardo, nipote di P; mostra poi replicata a Gallese nel maggio-giugno dello stesso anno..

BIBL. – A.T. Prete, Publio Muratore, Roma ERS, 1968; G. Campioni, E.A. Nardoni, Publio Muratore: pittore e scultore (1918-1998), Museo di Gallese, Centro culturale Marco Scacchi, 2003; Publio Muratore. Gallese 1918-Viterbo 1998. Retrospettiva. Catalogo di Giorgio Felini, progetto grafico e fotografia di Vincenzo Publio Mongiardo, Viterbo 2008; Publio Muratore: il disegno e l’artista, Varese, Artestampa 2018 (Esposizione nel centenario della nascita, 26 gennaio-18 febbraio 2018, Viterbo Via Faul 22/26).

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]