Pezzotto, Angelo – Speziale (Viterbo,  Sec. XVI- Ivi, 30 lug. 1545)

Figlio di Giovanni Antonio e di Gabriella Ascani, aveva ereditato dal padre una spezieria che lo aveva reso benestante. Sposato con Imperia Filippini, non aveva avuto figli. Fu santese di Santa Maria delle Fortezze nel 1528, successivamente fu tra quei rappresentanti delle Arti maggiori della Città che furono inviati al pontefice per chiedere sgravi. Nel 1537 fu consigliere dell’Arte degli speziali. Nel suo testamento fatto nel 1545, con il quale lasciava tutti i suoi beni all’Ospedale del Comune, impose un legato per due messe giornaliere in perpetuo che si dovevano celebrare la prima all’aurora nella chiesa di S. Maria della Verità e l’altra per gli infermi nella Cappella dell’ospedale (probabilmente l’Ospedale di Faul) e chiese che tutti gli amministratori dell’ospedale dovessero presenziare  alle esequie che venivano celebrate in S. Maria della Verità – ove volle esser sepolto – nell’anniversario della sua morte (questa regola fu rispettata fino al 1872 e per questo motivo il suo nome fu ricordato così a lungo: Pinzi, p. 235). Questo ricco lascito consentì al Comune di Viterbo di procedere alla soluzione del problema del nuovo ospedale, cosa che avvenne solo dopo l’arrivo a Viterbo del cardinale Alessandro Farnese quale Legato del Patrimonio. Si era nel 1574 e il luogo scelta, dopo intese tra il Farnese e il Gambara, allora vescovo di Viterbo, fu il Palazzo dei Peroni, a fianco di Santa Maria della Cella, palazzo che fu demolito e su quell’area si avviò la costruzione di quello che diventerà l’Ospedale Grande, già entrato in funzione nel corso del 1575. Domenico Poggi, allora tra i Priori di Viterbo, fu insieme l’architetto e l’esecutore della nuova costruzione.

BIBL. – C. Pinzi, Gli ospizi medioevali e l’Ospedale-Grande di Viterbo. Memorie storiche scritte per cura della Deputazione amministratrice, Viterbo 1893, pp. 234-236,265-274; Signorelli, vol. II, p. II, p. 374-376.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]