Graziano il Catalano – Prete, Benefattore (Catalogna, sec. XV – sec. XVI)
Oriundo della Catalogna era giunto a Viterbo nei primi anni del XVI secolo e fu tra i canonici della Collegiata di Santo Stefano. Era benestante e aveva accumulato le sue ricchezze in due forzieri che erano depositati presso il Monastero di San Simeone. Fu delegato dal Comune a sovraintendere all’Ospedale di San Sisto e fu un amministratore energico, integro e oculato. Sono molti i protocolli notarili di quegli anni a vantaggio di quell’istituto. Nel 1527 si ritirò dal governo dell’ospedale e rimase parroco della chiesa di San Simeone, fu esule da Viterbo e dallo Stato per alcuni anni e nel 1545 morì. Il Comune chiese alla Camera Apostolica (che li voleva per sé) che una parte dei suoi averi fosse destinata alla costruzione del nuovo ospedale (che poi sarà l’Ospedale Grande) e ottenne da Paolo III che una parte dell’eredità di G., del valore di circa 550 ducati, fosse destinata a tal fine: una lettera del cardinale A. Farnese del 9 sett. 1545 confermava tale grazia. Il Pinzi rimprovera ai viterbesi di aver scordato del tutto tale atto di generosità.
BIBL. – C. Pinzi, Gli ospizi medioevali e l’Ospedale-Grande di Viterbo. Memorie storiche scritte per cura della Deputazione amministratrice, Viterbo 1893, pp. 204-206;, Signorelli, vol. II, p. II, p. 374.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]