Ricci, Achille Maria – Prelato (Napoli, 12 mar. 1814 – Roma, 15 gen. 1872).

Figlio del celebre letterato Angelo Maria, patrizio reatino, aquilano e camerinense, e segretario di Gioacchino Murat, terminati nel 1833 gli studi al Collegio Nazareno di Roma entrò in prelatura come prelato domestico e referendario di Segnatura (1835). Nel 1838 ricevette la nomina di ponente del Buon Governo; l’anno successivo quella di assessore nel Tribunale criminale dell’uditore generale della Camera Apostolica. Ponente della Consulta dal 1842 e abbreviatore del Parco maggiore della Penitenzieria apostolica, fu delegato apostolico di Camerino dal gen. 1843. Nel concistoro del 21 apr. 1845 fu nominato delegato apostolico di Civitavecchia. L’intransigenza dimostrata sin dai primi tempi del suo insediamento nel governo della città determinò una serie di tumulti popolari; in segno di protesta contro di lui l’8 giugno 1846, mentre a Roma si svolgevano i funerali di Gregorio XVI, i detenuti politici dal carcere civitavecchiese innalzarono due bandiere tricolori. In linea con la politica di valorizzazione delle realtà locali del neo-eletto Pio IX, R. avviò l’iniziativa per la costituzione di una locale Cassa di Risparmio, portata poi a compimento da Felice Guglielmi.

Nel concistoro straordinario del 22 settembre successivo monsignor R. fu trasferito alla delegazione di Ancona, ma il trasferimento non ebbe applicazione e R. rimase a Civitavecchia fino all’autunno del 1847. Con la restaurazione del governo pontificio dopo il periodo repubblicano ricevette la nomina di uditore del Cardinal camerlengo e nel 1852 divenne membro della Consulta di Stato per le Finanze. Fu delegato apostolico di Ravenna dal 1853 al 1859, quando fu richiamato a Roma e nominato consigliere di Stato per le Finanze. Nel 1860 ricevette l’incarico di pro-delegato apostolico di Velletri che ricoprì fino al 1864. Di nuovo a Roma, fu nominato nel gen. 1865 commendatore di S. Spirito in Saxia e presidente della Commissione degli ospedali di Roma; il suo mandato al S. Spirito, che si concluse nel 1870 alla caduta dello Stato Pontificio, vide importanti lavori di ristrutturazione nei locali del nosocomio e l’istituzione di un laboratorio elettro-terapico affidato al prof. Cesare Brunelli. R. decretò inoltre l’istituzione della prima cattedra di Anatomia Patologica, predisponendo nuovi locali e affidandone la titolarità a Guido Baccelli. In segno di stima e di ringraziamento, questi gli dedicò Patologia del cuore e dell’aorta (Roma, Stab. tipografico di via del Corso, 1863-67).

BIBL. – Moroni, LVII, p. 223; Annovazzi 1853, p. 454; Ficorilli 1899, p. 30; Canezza 1933, p. 129; Calisse 1936, p. 660; De Paolis 2000, p. 163 (con bibl.); Boutry 2002, pp. 621 – 622 (con bibl. e rif. alle fonti d’archivio).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]