Riccio (Ricci) Giovanni Giacomo — Letterato (Carbognano, secc. XVI-XVII)

Poeta cieco, fu al ser­vizio di Giulio Cesare Colonna duca di Bassanello, poi di Francesco Colonna principe di Carbognano. Accademico umorista (1627), appartenente alla corrente poetica dei marinisti, tra le sue opere si ri­cordano: Thalia overo Gradi d’Amore, divisi in Scherzi, Desiderij, Prieghi, Pianti, Sdegni e Fan­tasie (Ronciglione, Grignani, 1619); Il maritaggio delle Muse (Orvieto, per Michel’Angelo Fei & Ri­naldo Ruuli, 1625); Arno e Tebro festanti (Roma, Stampatori Camerali, 1629, scritto per le nozze Barberini-Colonna); Il trionfo d’Amore e d’Himeneo (Roma, Stampatori Camerali, 1629); la com­media La poesia maritata (Roma, appresso Andrea Fei, 1632), contenente rime e poesie in diversi sti­li; L’annuntio delle Muse (Orvieto, per Michel’Angelo Fei et Rinaldo Ruuli, 1625), composto per le nozze del duca Giulio Cesare Colonna con Isa­bella Farnese; I poeti rivali (Roma, appresso Fran­cesco Cavalli, 1632); Diporti di Parnaso (Roma, per Gio. Battista Robletti, 1635); L’oratorio eretto poema sacro di Gio. Giacomo Ricci con altre poe­sie liriche in lode di S. Filippo Neri (Roma, presso Domenico Marciani, 1643).

BIBL. – Allacci 1633, p. 161; Crescimbeni, VII, pp. 30-33; Ferrari 1943, p. 515.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus]