Romanelli, Urbano – Pittore (Viterbo, 17 mar. 1650 – ivi, 19 lug. 1682).
Figlio di Giovanni Francesco e di Beatrice Tignosini (nono di dieci figli), dopo la morte del padre fu allievo di Ciro Ferri. Poche sono le opere conservate del pittore viterbese, che morì a soli trentadue anni; tra gli incarichi più impegnativi il grande affresco con il Martirio di san Lorenzo nella volta del duomo di Viterbo, commissionato dal cardinale Stefano Brancaccio e inaugurato nel 1681, è andato distrutto durante l’ultima guerra, mentre nella sua città natale resta soltanto il San Giovanni a Patmos nella chiesa dei Ss. Faustino e Giovita, opera che risente dello stile del padre, ma con una più dichiarata accentuazione barocca.
È autore, inoltre, del Teseo e Arianna e del Putto navigante con anfora affrescati in un ambiente del piano terreno del palazzo Barberini, fatto decorare dal cardinale Francesco Barberini fra il 1670 e il 1678 e forse di una Decollazione di San Giovanni Evangelista e di una Santa Rosa di cui si parlò in inventari del XVIII secolo (Angeli, 446-447).
Era stato Conservatore nel 1682 e in quell’anno si era sposato con Caterina Della Legge ma nei mesi successivi morì sembra a seguito della caduta da una impalcatura.
BIBL – Faldi 1970, pp. 72-73; Magnanimi 1983, p. 98; N. Angeli, Famiglie viterbesi, Viterbo, 2003, pp. 446-448.
Scheda di Simona Finardi – Ansl; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]