Ruspoli, Giovanni Nepomuceno – Principe, Nobile (1807-1876)

Era figlio di Alessandro e di Marianna Esterazy de Galantha e sposerà Barbara Massimo. E’ il V Principe di Cerveteri.

Alla metà dell’Ottocento i Ruspoli, come tutta la nobiltà romana si avviava a vivere sotto il segno di profondi cambiamenti che mutarono di colpo il loro ruolo e il loro rapporto con la società civile. Una prima parte delle collezioni d’arte dei Ruspoli fu messa sul mercato e venduta agli antiquari romani da Giovanni per far fronte ai pesanti debiti contratti dal padre Principe Alessandro nei primi anni dell’Ottocento. Dopo il 1835 proseguì nella dismissione di opere d’arte e di dipinti fino alla vendita dell’intero arredo dell’appartamento del Palazzo in Via del Corso a Roma che era appartenuto al padre.

Era alto, aveva molta cura di se, aveva una cicatrice sul viso che era il risultato di un duello cavalleresco. Amava la Campagna romana e in particolare la tenuta di Campo di Mare nei pressi dell’attuale Ladispoli dove aveva fatto restaurare un antico casale sulla spiaggia.

Negli anni che precedettero l’Unità d’Italia a Cerveteri proseguirono le campagne di scavo iniziate dal padre di Giovanni, Alessandro. Nel 1845 furono rinvenute statue a grandezza naturale che rappresentavano personaggi imperiali tra i quali Augusto, Tiberio, Claudio; nello stesso anno fu ritrovato un tesoretto di monete etrusche. Tra il 1852 e il 1855 una campagna di scavi fu condotta dal marchese Campana con il ritrovamento di quantità enormi di materiale per gran parte poi finita all’estero. Negli anni 1858-1868 la famiglia Calabresi insieme con lo stesso principe Giovanni Nepomuceno condussero nuove ricerche nell’area della “Banditaccia” con ritrovamenti importanti

All’arrivo degli italiani nel 1870 questa parte della famiglia si strinse attorno al pontefice mentre altri Ruspoli erano entrati con le truppe italiane ed assunsero ad incarichi pubblici nella stessa città di Roma.

Gli studi che sono stati condotti sui lavoratori stagionali nell’Agro romano hanno focalizzato l’attenzione anche su Cerveteri dove, fino all’Unità d’Italia la popolazione “stagionale” era stata di gran lunga la maggioranza (300 residenti e 500 stranieri verso la metà del secolo) e solo verso la fine del XIX secolo i residenti diventeranno la maggior parte della popolazione quando il totale è ormai intorno ai 1000 abitanti a testimonianza di cambiamenti anche nell’organizzazione dell’economia agricola dove la pastorizia arretra a vantaggio delle colture del grano e della vite.

Bibl.:  S. Franchi, voce Ruspoli in  Dizionario storico biografico del Lazio, Volume III , Roma 2009, pp. 1710-1712;   G. Tomassetti, La Campagna Romana: antica, medioevale, moderna , Firenze, Olschki, 1975-1980, vol. II, pag. 531, vol. III, pp. 285, 476, vol. VI, pp. 226, 268; G. Silvestrelli, Città, castelli e terre della regione romana, Roma, Multigrafica, 1970, passim; G. Moroni, Indice generale alfabetico delle materie del Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. V , Venezia 1879, pp. 509-510;  R. Papi, Cerveteri centro storico , sl, sd.;  M. C.  Cola, I Ruspoli. L’ascesa di una famiglia a Roma e la creazione artistica tra Barocco e Neoclassico , Roma, 2018, passim; M. Pallottino, La necropoli di Cerveteri, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1964; G. Rossi, L’Agro di Roma tra ‘500 e ‘800. Condizioni di vita e lavoro, Roma 1988.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]