Confraternita di S. Carlo

Eretta nel 1614 nella chiesa parrocchiale e trasferita nel 1615 in quella di S. Carlo di cui ha la proprietà. Veste di sacco bianco ma rozzo[1]. Non ha statuto, non è aggregata ad alcuna arciconfraternita romana, non ha privilegi. Ha per scopo l’Ufficio della B. V. Maria tutte le domeniche o feste dell’anno religioso, l’Ufficio dei morti, la recita dei sette salmi penitenziali ogni venerdì di marzo, l’Ufficio della Madonna del Carmine, la festa della fondazione della congregazione (3° domenica di giugno), la festa dell’Annunziata[2]. Veste di sacco di tela rossa (?)[3].

Fonti archivistiche

L’Archivio della Curia vescovile di Montefiascone conserva: Confraternita di S. Carlo (11 u.a., 1652-1987): richiesta di acquisto di terreno “Selva”, affitti ed enfiteusi, vendita Terreno “Monterosso”, conti della Confraternita per la Curia di Montefiascone, consuntivi: verbale di consegna delle confraternite e chiesa parrocchiale al nuovo parroco (1956), richiesta di acquisto ex-chiesa di S. Carlo, decreto vescovile circa la confraternita (1927).

 

[1] G.B., Crocoli, Celleno…cit., p. 46; cfr. ADMf, Vis.p. 1777.

[2] Cedido, Archivio Vescovile Montefiascone, serie Visite pastorali, visita 1897.

[3] Cedido, AVMf, Sez. Paesi, serie Celleno, fald. 13, fasc 1.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]