Chiesa parrocchiale di S. Donato (Celleno)

Probabilmente eretta nella prima metà del XIII secolo, la prima notizia riusale al 1284. Sembra che la campana della chiesa provenga dal bottino conquistato durante la distruzione di Ferento nel 1172.

Nel 1369 Celleno passa alla neo-istituita diocesi di Montefiascone ma rimane di fatto sotto quella di Bagnoregio fino alla nomina del primo vescovo di Montefiascone avvenuta nel 1376. La chiesa viene ampliata nel 1477 con l’elevazione dell’edificio di circa centoventi/centotrenta centimetri e l’apertura di tre o più finestre, la posa del tetto tessuto cum polanellis, lignamine et bulllonibus e la creazione di un rosone per il quale viene impiegato il nefro. Nel 1614 nella chiesa viene portato il fonte battesimale anticamente posto nella chiesa di S. Giovanni. Nuovi interventi si rendono necessari a seguito del terremoto del 1695 che la danneggia gravemente. Ricostruita, è consacrata il 21 novembre 1726.

Negli anni successivi l’esistenza di questo edificio è tormentata dai continui franamenti del terreno su cui è fondata (documentati nel 1757, nel 1832, nel 1870, nel 1941). Nel 1777 il campanile minaccia diroccamento a causa dei terremoti e di un fulmine che lo ha colpito nel mese di settembre provocando la caduta di diverse pietre nella parte interna. La chiesa manca delle suppellettili e dell’abbigliamento liturgico necessari alla liturgia. Nel 1781 non è ancora collegiata, è sottoposta al controllo del Capitolo di S. Sisto di Viterbo, è in cattivo stato di conservazione e ha scarse rendite. Alla fine de XIX secolo ha sei chiese filiali: S. Rocco, S. Carlo, Madonna delle Calende, M. della Cava, M. del Soccorso, S. Egidio. Le prime due si mantengono con proprie rendite, le altre con elemosine. In paese ci sono 4 confraternite e una casa religiosa. Non c’è Ospedale né Monte di pietà ma soltanto un legato di dote amministrato dal Comune. Nelle chiese rurali poche volte l’anno si celebra la messa da un religioso o dal parroco.

Costruita in stile romanico, conserva ancora alcune parti originarie come: il portale in pietra lavorata (le modanature presentano strette analogie con la loggia del Palazzo degli Alessandri di Viterbo), l’intera parete su Via Maggiore ed il campanile. L’interno ha tre navate con cripta o chiesa inferiore dedicata a S. Michele Arcangelo; la chiesa inferiore ha tre altari dedicati a S. Michele arcangelo, a S. Lucia e alla SS. Annunciazione, vi risiede la Confraternita anticamente detta dei Disciplinati del SS. Crocifisso, poi del Gonfalone, ed infine del SS. Sacramento. La chiesa superiore o principale ha tre altari dedicati a S. Donato, S. Giuseppe e alla Madonna del Rosario. Tra gli oggetti che la arredano una preziosa croce astile datata 1436, opera di Pietro Giovanni Giudice.

BIBL. e FONTI –  G.B. Crocoli, Celleno: dalle origini al 1870, Bolsena 1989, p. 24, 28, 33; G. Baciarello, La comunità cellenese nel tardo Medioevo (1300-1400), Montefiascone 2009, p. 242; Cedido, ADMf, Vis.p. 1781, Vis.p. 1777; Vis.p. 1781; Vis.p. 1897.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]