Chiesa parrocchiale di S. Clemente.
La prima memoria che si ha della pieve risale al 1053, in un privilegio di papa Peone IX al vescovo Ottone di Castro, in cui tra le molte chiese che gli vengono confermate vi è la pieve di Latera[1]. È elencata tra le chiese che pagano le decime nel 1274-80 e nel 1295-98. Si presume sia stata costruita dalla Comunità che ne ha sempre vantato i diritti[2]. Inizialmente doveva servire per il servizio religioso alla guarnigione, ai signori e alle famiglie che vivevano nel castello. Il barone accedeva direttamente alla chiesa per mezzo di una porta (chiusa poi definitivamente nel 1835 per costruirvi l’altare di S. Angelo[3]).
Citata già nella visita pastorale del 1487[4], nel 1561 è descritta a navata unica con tre altari: il maggiore dedicato a s. Clemente papa e martire, gli altri alla B. V. Assunta e alla Pietà, in quella data nella chiesa è indicata una Confraternita delle donne[5]. All’inizio del 1600, con l’aumentare della popolazione, si sente la necessità di ampliare la chiesa, che diviene a tre navate, con cinque altari. Sull’altare maggiore è eretta la Confraternita del SS. Sacramento[6], su quello di S. Francesco è eretta la Confraternita della Pietà, su quello di S. Giovanni Battista la Confraternita della Misericordia, ci sono poi la Confraternita del rosario e quella della S. Croce[7]. La vecchia facciata viene incorporata nel muro laterale della nuova chiesa, di prospetto al municipio. Nel 1613, sul campanile, viene apposto l’orologio[8]. Dal 1700 nella chiesa si conserva la reliquia di S. Felicissimo[9]. Viene consacrata nel 1729 dal vescovo Bonaventura[10]. Negli anni successivi saranno effettuati altri lavori alla struttura e agli arredi della chiesa: il riattamento del tetto della sacrestia (1741), la realizzazione della pala dell’altare maggiore raffigurante S. Clemente (1754), la riparazione della chiesa e del campanile danneggiati dal terremoto (1755), lo spostamento dell’altare maggiore in fondo al coro e la conseguente chiusura del finestrone in fondo al coro (1755), il piancito della chiesa e della sacrestia (1770)[11]. Nonostante i tanti interventi, alla fine del XVIII secolo, il campanile minaccia rovina, la sacrestia è scoperchiata, i vetri alle finestre sono rotti, la chiesa tutta è lurida e nera. La chiesa viene chiusa per cinque anni e le funzioni si celebrano nella chiesina delle Maestre Pie[12]. Nel 1790 viene ricostruito il campanile, si sistemano la sacrestia e il nuovo oratorio del SS. Crocifisso (in origine della Pietà) di proprietà dei confratelli del Gonfalone, si interviene sull’orchestra e sulla bussola delle porte d’ingresso (1792-99)[13]. Nel 1798 vengono portate a Latera le reliquie di S. Angelo martire, custodite dentro una piccola urna di vetro, al santo, nel 1835, viene eretto un altare posto in mezzo al coro della chiesa matrice[14].
[1] Atti del VI Convegno di Storia della chiesa in Italia “Pievi e parrocchie nel basso medioevo”, pp. 909, 911, 917; cfr.: Latera la sua storia, le sue chiese, le sue istituzioni civili e religiose, Latera, 1990, p. 109.
[2] Latera la sua storia …, cit, p. 110.
[3] Ibidem, p. 110.
[4] Cedido, ADMf, Visita pastorale 1487, cc. 124, 180.
[5] Cedido, ADMf, Visita pastorale 1561, Latera; cfr.: Latera la sua storia … cit. p. 110.
[6] Latera la sua storia … cit. pp. 111-112; cfr: Cedido, ADMf, Vis.p. 1609-12, c. 257.
[7] Ibidem. p. 112; cfr: Cedido, ADMf, Vis.p. 1609-12, c. 257.
[8] Latera la sua storia … cit. p. 114
[9] Ibidem, p. 117.
[10] Latera la sua storia … cit. p. 118; cfr. Cedido, ADMf, Vis.p 1737-38, c. 46v.
[11] Latera la sua storia … cit. pp. 118-121.
[12] Ibidem, p. 121.
[13] Ibidem, pp. 123-124.
[14] Ibidem, p. 126.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]