Chiesa di Montedoro

Esisteva prima del 1523, sulla strada tra Marta e Montefiascone, un’edicola quattrocentesca, che recava dipinta l’immagine della Madonna contornata da angeli, di scuola umbra, attribuita al viterbese Antonio del Massaro detto Pastura e datata tra il 1420 e il 1430[1].

Nella primavera del 1523 Montefiascone è colpita dalla peste e la popolazione fa un voto alla Madonna del Monte Moro; si concedono lasciti e donazioni e si incarica il Sangallo (che in quegli anni stava lavorando alla Rocca di Montefiascone) di iniziare i lavori nella chiesa di Montedoro. I lavori, più volte abbandonati e ripresi si protrarranno fino alla metà del secolo[2]. Del progetto originario del complesso, disegnato da Antonio da Sangallo, viene realizzata soltanto la piccola chiesa, con una copertura a tetto, in sostituzione della prevista cupola, ed un cenobio completamente estraneo alle idee del Sangallo.

Nel modesto asilo eretto accanto alla chiesa, si alternano Cappuccini, Agostiniani, Minori e in fine Carmelitani che sostituiscono il culto della Vergine del Carmelo a quello della Madonna di Montedoro, inglobando l’antico affresco dentro la muratura del nuovo altare[3].

Verso la metà del 1600  Innocenzo X sopprime il convento e i beni della chiesa passano al Seminario. Alla soppressione del convento sopravvive la Confraternita del Carmelo di cui si hanno notizie fino alla fine del 1600. Del convento restano oggi pochi ruderi, la chiesa è stata restaurata nel 1938 e nuovamente nel 1974[4].

[1] G. Breccola, M. Mari, Montefiascone, 1979, p. 208.

[2] G. Breccola, M. Mari, Montefiascone, cit., pp. 208-210.

[3] S. Menghini, Il culto mariano a Montefiascone nel centro storico e nella valle “Prelata”, tesi di laurea, Università degli studi della Tuscia, a.a. 2001-2002, p. 35.

[4] G. Breccola, M. Mari, Montefiascone, cit., p. 218.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]