Sacchi Pier Giovanni Paolo – Politico, militare (Corneto 1399 – Viterbo 18 nov. 1476).

Figlio di Giovanni Giacomo e di Petruccia Vitelleschi, i primi incarichi che ricoprì furono le­gati all’amministrazione dello Stato della Chiesa: nel 1431 fu vice tesoriere del Patrimonio e nel 1434 capitano per la difesa del Patrimonio. Nel 1433 ac­colse a nome del Comune di Viterbo l’imperatore Sigismondo, dal quale fu fatto Conte palatino. Pas­sato al servizio di Giovanni Vitelleschi, si trasferì a Firenze, tornando a Roma dopo che le truppe pon­tificie ebbero riconquistato la città. Nel 1435 com­batté contro Giacomo di Vico, alleato dei Colonna contro Eugenio IV, per il controllo della Tuscia. Nel 1436-1437 combatté al seguito del Vitelleschi con­tro i Colonna e gli Aragonesi. Nel 1437-1438 a Roma come responsabile militare dell’esercito pon­tificio, l’anno successivo si ammalò gravemente; ritiratosi a Corneto, sovrintese ai lavori di costru­zione del palazzo Vitelleschi. In missione diploma­tica a Firenze nel 1440, nel marzo dello stesso anno venne imprigionato a Roma con il cardinale Vitel­leschi; liberato, fece ritorno a Viterbo.

Podestà a Milano nel 1442, rientrato a Viterbo sposò Ga­briella, figlia di Urbano Stanchi. Nel 1444 venne di nuovo imprigionato per l’appoggio dato alla fami­glia Vitelleschi e liberato dietro pagamento di 300 ducati. Nel 1445 partì in pellegrinaggio verso l’ospedale di S. Benedetto in Francia per compiere un voto (così come aveva fatto il padre nel 1423 quando per la prima volta egli era stato malato). Ambasciatore del Comune di Viterbo nel 1447 presso Niccolò V e nominato nello stesso anno go­vernatore di Spoleto, due anni dopo fuggì dalla pe­ste di Viterbo e si rifugiò a Montefiascone, Celleno e Orvieto.

Nominato priore di Viterbo (sett. – ott. 1450, riconfermato nel bimestre successivo; pro­babilmente ancora nel maggio-giugno 1457), nel 1452 fu fatto cavaliere da Federico III, in visita a Viterbo. Eletto procuratore e capitano del Comune nel 1459, nel 1462 fu conservatore e nel 1465 revi­sore dei conti dei tesorieri e camerlenghi del Patri­monio. Nel 1475, eletto podestà di Canepina, si fece sostituire. Venne sepolto nella cappella di fa­miglia intitolata a sant’Orsola nella chiesa di S. Agostino.

BIBL. – Signorelli, I, pp. 81, 92-93, 98, 118; Lombardi 1992, passim.

[Scheda di Antonella Mazzon – Isime]