La tela che decora l’altare della cappella della Madonna (o dei santi Giacomo e Cristoforo) nella chiesa cattedrale di San Lorenzo a Viterbo raffigura la Vergine con Bambino tra san Giuseppe e san Bernardino da Siena in ginocchio[1]. Il quadro fu fatto eseguire dal canonico Bernardino Carcarelli, elevato nel 1630 alla nobiltà viterbese, per la cappella da lui istituita nel 1658 nell’Altare dei ss. Giacomo e Cristoforo[2]. Faldi sostiene che sull’altare è da ammirarsi una delle più belle tele che abbia dipinto il Romanelli padre, facendovi gareggiare la finezza del tocco con la più squisita armonia del colorito. A questo bellissimo dipinto fanno contrasto due brutte figure di santi, un s. Cristoforo e un s. Rocco, sgorbiate nelle pareti che fiancheggiano l’altare[3]. Su uno sfondo di paese con alberi frondosi sulla sinistra è collocata la figurazione: al centro la Vergine col Bambino in posizione dominante; a sinistra in piedi col bastone e avvolto in un manto giallo è san Giuseppe; a destra, in posizione avanzata è san Bernardino inginocchiato con gli occhi rivolti alla Vergine. Due libri sono posti ai piedi del trono. In alto, a destra, due cherubini in volo tra le nubi. Il quadro fu dipinto a Viterbo, al ritorno dal primo viaggio dell’artista a Parigi, è perciò contemporaneo all’altro, sempre in Duomo, con il san Lorenzo in estasi. Tuttavia mentre quello risente vivacemente dell’influsso di Pietro da Cortona, questo ne esprime una eco più meditata e riflessa, al punto da definirsi con un linguaggio autonomo e spiccatamente personale nel contesto della cultura barocca di gusto tendenzialmente più classico intorno alla metà del secolo[4].
[1] Romanelli Giovan Francesco, 1649, Sacra famiglia con san Bernardino, olio su tela, cm 240.0×160.0 (HxL) [EMJ0103]
[2] M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2000, p. 569.
[3] A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma 1915-20, p. 138.
[4] SBAS, A. Pampalone, 12/00070496.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]
dal web: Catalogo BeWeB