Nella cappella dei Santi Ilario e Valentino della chiesa cattedrale di San Lorenzo a Viterbo era il quadro del 1472, raffigurante il Redentore benedicente tra i santi Giovanni evangelista Leonardo, Pietro martire e Giovanni battista, oggi nella navata sinistra[1]. Un vero capolavoro è la magnifica tavola quattrocentesca che si ammira sulla parete sinistra e che, attribuita già al Mantegna, oggi alcuni ritengono dipinta da Antoniazzo Romano che crebbe alla scuola del grande Melozzo (1435-1494), altri a Girolamo da Cremona. Il prezioso dipinto, portante la data 1472, fu regalato probabilmente dal card. Sèttala, lombardo come Girolamo da Cremona, che in quell’anno venne vescovo a Viterbo[2] per la cappella eretta a sue spese e dedicata al Sacramento[3]. Su un podio circolare al centro della composizione sta eretta la figura del Cristo con la sinistra sollevata e la destra alzata in atto di benedizione. Ha una veste damascata quasi interamente coperta da un panneggiamento ricchissimo bianco. Intorno sono dipinti i santi a corona. Le teste di tutte le figure sono cinte di aureole. In basso a destra è ritratto il busto di un vecchio calvo con veste damascata ornata di grosse perle nello scollo, con le mani giunte. È la figura del committente. Sul podio la scritta “Salvator Mundi salva nos MCCCLXXII”[4].
[1] M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2000, p. 571.
[2] A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma 1915-20, p. 139.
[3] G. Signorelli, II, I, p. 226, nota 38 cita Riforme XXIV, f. 37; Ricordi Priori, f. 131t – Prot. 3 fr. M. Tignosini ed altri.
[4] SBAS, A. Pampalone, 12/0070592.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]