Santoro – Famiglia (Viterbo, Secc. XV-XVII)
Ser Santoro di Raffaele ottenne l’iscrizione della famiglia al patriziato viterbese nel 1425. Dal suo matrimonio con Medea Gatti nasceva nel 1447 Fazio, il più illustre esponente della famiglia che fu cardinale (v.). Suo fratello Battista tra il 1486 e il 1487 era indicato come depositario ed esattore del Patrimonio di San Pietro in Tuscia. In un atto del 1485 egli risulta associato ad altri nella conduzione della ferriera nuova di Vetralla. Raffaele e Santoro, figli di Battista, aprirono un banco in un fondaco vicino alla chiesa di San Matteo a Viterbo. Nel 1560 il capitano Cencio Capizucchi risultava procuratore per conto di Tarquinia e Diana figlie ed eredi di Raffaele Santoro.
Altre persone con questo cognome sono presenti nel primo decennio del Seicento a Viterbo ma si ignora il grado di parentela con questo ceppo originario del cardinale Fazio. Nel 1600 un Santoro Santori esercitava l’arte dello speziale. In altro documento del 1600 compaiono i fratelli Ascanio e Santoro figli di Angelo; Ascanio sposò Bartolomea Caparozzi, cugina del pittore Filippo; nel 1616 i coniugi risultavano domiciliati nel quartiere di Pianoscarano. Nel 1631 Lavinia Santoro fu Angelo era vedova del fu Giulio Ricci. Nel 1606 Lucrezia Ceciliani risultava aver perduto il coniuge Giulio Santoro. Nel 1609 Nobilia Grispigni risultava già vedova del fabbro Romolo Santoro e si era coniugata con il calzolaio Francesco Bartolini. Infine nel 1615 Settimia Molleschi già moglie di Lorenzo Santoro, fratello di Giulio, aveva in tutela e cura i figli Romolo e Lorenza.
BIBL. – Angeli N. , Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 469-470.