Scacchi Pellegrino – Musicista (n. Gallese, ca. 1601).
Fratello di Marco Scacchi (v.), può forse essere identificato con il Pellegrino putto cantore soprano nella basilica romana di S. Giovanni in Laterano dal 3 apr. 1610 alla fine di luglio dello stesso anno (secondo Witzenmann è più probabile che si tratti di Pellegrino Muzi). Fu allievo di Giovanni Francesco Anerio, nella cui casa a Monte Giordano abitò almeno per tre anni (1614-1616). La considerazione che Anerio aveva per l’allievo è confermata dall’inserzione di un mottetto di S. (Per gratiam quam invenisti, a cinque voci e basso continuo) nella propria raccolta Ghirlanda di sacre rose (1619).
Si può presumere che Pellegrino avesse già in precedenza preso parte alle attività musicali promosse nel secondo decennio del Seicento dal duca Giovanni Angelo Altemps, signore di Gallese; la raccomandazione di Altemps deve aver contato per la sua assunzione come organista e Maestro di cappella, nonostante la giovane età, a S. Maria in Trastevere, dove gli Altemps avevano una sontuosa cappella, con bell’organo (costruito nel 1568 da Veniero da Legge); può darsi che S., che in seguito comparirà come provetto organista, fosse già ivi l’esecutore all’organo nelle musiche fattevi dagli Altemps. Nella basilica trasteverina S. rimase dall’ago. 1619 al luglio del 1622, tornandovi dal gen. all’ago. 1623. Al termine di questo periodo prese parte (e forse diresse) la musica a tre cori eseguita nella basilica per la festa dell’Assunta del 1623.
Passò poi a S. Luigi de’ Francesi, dove fu assunto come organista il 15 dic. 1626, rimanendo in servizio fino al 31 gen. 1629. L’anno dopo è censito in una casa di sua proprietà in piazza Navona, con la moglie Caterina, il figlio Giuseppe (n. 1628) e il parente (fratello minore?) Carlo Scacchi di 18 anni. All’epoca aveva 29 anni. Il documento, reperito da Lionnet, indica che gli Scacchi erano una famiglia agiata.
A partire dal 1628 fino al 1640 Pellegrino fu chiamato a S. Pietro come organista aggiunto nelle due feste principali della basilica (28 giugno e 18 novembre). Era intanto stato assunto come organista e Maestro di cappella a S. Girolamo della Carità, dove prestò servizio almeno dal 1629 al 1649. Lavorò anche per i Barberini, prendendo parte come organista alle rappresentazioni della Santa Teodora di Stefano Landi (1636) e del San Bonifatio di Virgilio Mazzocchi (1638). Prese certamente parte a «musiche straordinarie» in diverse occasioni; è documentata la sua presenza a S. Maria della Consolazione per la festa della Natività della Madonna nel 1634 e nel 1644. Dal luglio 1635 fu per un anno di nuovo organista a S. Maria in Trastevere, saltuariamente tornandovi nei primi mesi del 1638. In una lettera di suo fratello Marco a Romano Micheli, inviata dalla Polonia a Roma nel 1646, si parla di S. come di un musicista in piena attività; tuttavia il periodo più intenso terminò con il 1640. Fu essenzialmente un organista, ma non mancò di produrre composizioni originali: le musiche da lui scritte per l’ottava di Ognissanti a S. Girolamo della Carità furono lodate da Pietro della Valle. L’ultima notizia sulla sua attività lo vede organista per i vespri di Natale in S. Maria Maggiore nell’anno santo 1650 (Ciliberti).
BIBL. — Cametti 1908, p. 745; Solerti 1908, p. 176; Casimiri 1938, p. 9; Hammond 1979, pp. 112, 118; Casimiri 1984, p. 145; Lionnet 1985-86, pp. 62, 63-64, 89, 140; Ciliberti 1986, p. 214; Lionnet 1986a, pp. 168-169; Simi Bonini 1992, pp. 25, 26, 38; Simi Bonini 2000, pp. 10, 21, 23; Rostirolla 2004b, p. 461; Franchi 2006, pp. 329-330; Witzenmann 2008, pp. 210-211.
[Scheda di Saverio Franchi – Ibimus]