Scarascia Mugnozza Gian Tommaso – Docente universitario (Roma, 27 mag. 1925 – Roma, 28 feb. 2011)

Nato a Roma il 27 maggio 1925 da Giuseppe e da Stefania Mugnozza, assunse anche il cognome della madre per non farlo estinguere.  Laureato in Agraria all’Università di Bari nel 1947, iniziò la sua carriera come borsista presso l’Istituto di frutticoltura ed elettrogenetica e poi all’Istituto scientifico sperimentale per i tabacchi dove fu assunto in ruolo dal 1953. Trascorse periodi di studio e di ricerca negli Stati Uniti e in Svezia. Diresse successivamente il reparto di genetica vegetale del CNR e poi il Laboratorio per l’applicazione dell’energia nucleare in agricoltura dell’Enea fino al 1969. Insegnò all’Università di Bari dal 1961 dove divenne professore ordinario dal 1968 e Preside della Facoltà di Agraria.  Le sue ricerche all’ENEA  portarono alla registrazione di qualità nuove di frumenti  (come il  “Triticum durum” o “Creso”) destinati ad avere grande successo nella produzione successiva agli anni ’80 non solo in Italia.

Nel 1979 era stata  istituita l’Università della Tuscia e nel 1982 S.M. ne era divenuto Rettore, confermato in questo incarico fino al 1999.  Avviata dalla sola Facoltà di Agraria (con i corsi di Scienze agrarie e Scienze forestali),  nel 1983/1984  si aggiunge la Facoltà di Lingue e letterature straniere moderne, nel 1987/1988 quella di Scienze, matematiche fisiche e naturali, nel 1990/1991, quella di Conservazione dei beni culturali, nel 1991/1992 quella di Economia e commercio. E gran parte di questo ampliamento dell’Ateneo si deve alla tenacia con la quale egli portò avanti il disegno di una Università “come centro di diffusione nell’Alto Lazio di innovazione:  scientifica, tecnologica, economica, culturale e sociale”.

Il suo disegno prevedeva  un  “Ateneo non localistico, bensì aperto alla dimensione globale, in grado di misurarsi con i problemi delle aree del mondo lontane da Viterbo: un ateneo che si ponesse il problema della crescita economica dei paesi in via di sviluppo” (Paolino, p. 65). E la risposta da parte degli studenti (che sono venuti a Viterbo da tutte le parti d’Italia) è stata positiva ma anche i docenti di Facoltà come Agraria, Scienze e Beni culturali  hanno accolto questo suo indirizzo lavorando intensamente anche nei paesi in via di sviluppo.

L’Ateneo si è inserito perfettamente nel tessuto cittadino sia promuovendo il restauro di edifici storici (Santa Maria in Gradi, San Carlo a Pianoscarano) sia creando il polo di Riello dove hanno avuto sede le Facoltà scientifiche e quella dei Beni culturali. Sono cresciuti  in maniera costante in questo periodo gli studenti che, alla conclusione del rettorato di S.M. erano oltre 8000. E i docenti che alla fine degli anni Ottanta erano meno di 1200, un decennio dopo erano quasi 500.

Presidente della Conferenza permanente dei Rettori delle Università italiane dal 1987 al 1994, è stato presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta Accademia dei Quaranta dal 1989 al 2011;  ha fatto parte inoltre di numerosi enti, accademie e fondazioni in Italia e all’estero tra cui l’Accademia Nazionale dei Lincei, la Società Italiana di Genetica Agraria, la Società Italiana di Ecologia, l’Accademia di Agricoltura di Torino, l’Accademia dei Georgofili, l’America Society of Agronomy, la European Society of Plant Improvement, la New York Academy of Sciences, la Fondazione Italia USA.

Autore di numerosi saggi e note scientifiche, tra i suoi scritti si ricorda: L’energia nucleare al servizio dell’agricoltura (Bologna, 1963);  Frumento duro ( Roma 1973);  Le colture oleaginose (Roma 1984);   Sviluppo agricolo e sicurezza alimentare (1988).

È  morto a Roma il 28 febbraio 2011.

BIBL. – M. Paolino, 1979/1999: la fondazione e il Rettorato di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, in “Annali di storia delle università italiane”,  anno 16  (2012), pp. 65-72.

[Scheda di Isabella Lamantia .- Cersal; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]