Serafini Luigi – Storico, ecclesiastico (Vetralla, sec. XVII).

Ordinato sacerdote l’11 marzo 1645, fu rettore della chiesa dei SS. Giacomo e Filippo, ricca di reliquie, con le cui entrate si so­steneva l’antica collegiata di S. Francesco. Nel 1648 compose l’opera  Vetralla antica cognominata il Foro di Cassio (Viterbo, per Mariano Diotallevi, stampator publico; rist. Notizie storiche su Vetralla antica, raccolte, pubblicate nell’anno 1648 dal dott. Luigi Serafini, a cura di Andrea Scriattoli, Ve­tralla, tip. Italo Domenichelli, 1896; terza ed. a cura di Mario De Cesaris, Vetralla, stamp. a cura del Co­mune di Vetralla, 1997), dedicata al vescovo di Vi­terbo Francesco Maria Brancaccio. In essa il S. ri­percorre la storia locale dalle origini, indicando i governatori della città, descrivendo la popolazione e il territorio,  gli edifici, le chiese, soffermandosi in particolare a enumerare e analizzare le costru­zioni e i restauri delle chiese esistenti, ricordando quelle distrutte, indicando per ognuna le reliquie conservate; egli cita, ad esempio, la chiesa e il mo­nastero di S. Francesco, le chiese a Vetralla di S. Egidio, dei SS. Pietro e Paolo, di S. Maria delle Gra­zie, della S. Croce, di S. Bartolomeo, quelle fuori porta di S. Maria della Pietà, di S. Maria del Ponte, di S. Antonio abate, della Natività di Nostro Si­gnore. Egli tenta inoltre di rintracciare le antiche origini del sito, spingendosi addirittura a ipotizza­re che Vetralla fosse stata fondata dai figli di Noè. La sua opera è di matrice anniana, ricca di fantasie ed errori, ma la sua importanza risiede nella parti­colareggiata descrizione dei luoghi di culto esistenti nel territorio e di fatto costituisce il primo tentativo di redigere una storia del luogo. Nel palazzo co­munale di Vetralla venne apposta un’iscrizione in suo onore e Vetralla lo ricorda avendogli dedicato una via del Centro storico..

BIBL. – Scriattoli 1924; Marocco, XIV, p. 175; Moroni, CII, pp. 125-138.

[Scheda di Barbara Scanzani – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat-Cersal]