Signoretti, Alfredo — Scrittore, giornalista (Capranica 1901 – 1971).
Fu il primo capranichese che aderì al fascismo, iscrivendosi al Fascio romano di combattimento il 23 maggio 1919. Di modestissime origini, brillante studente, ambizioso, a 17 anni era già universitario nella Facoltà di lettere alla Sapienza di Roma, e si distingueva per il suo acceso nazionalismo. Si fece conoscere e apprezzare dai primi gerarchi, tra cui Gino Calza Bini, Giuseppe Bottai, Mario Carli, ed entrò così nell’ambiente degli intellettuali che simpatizzavano per il nuovo movimento. Ancor prima della laurea aveva cominciato a collaborare a vari giornali con scritti di politica estera o d’argomento coloniale.
La pubblicazione di un suo articolo, con una prefazione commento di Mussolini sul «Popolo d’Italia», fu decisiva per introdurlo nella strada della sua vera vocazione: il giornalismo. Sarebbe diventato scrittore e giornalista di fama nazionale, direttore in giovanissima età del «Lavoro Fascista» e poi, a soli 35 anni, del quotidiano torinese «La Stampa» fino al 25 luglio 1943. Il Morera, pur ammirandolo, ammette obiettivamente che egli fu assente o quasi sul piano della vita locale o quanto meno della promozione culturale della società capranichese, il che spiega perché «a lungo andare in paese si manifestò una delusione che a poco a poco si tradusse, nella decina di anni precedenti la sua morte, in sensibile perdita di popolarità». Capranica comunque lo ricorda avendogli intitolato la Biblioteca comunale.
Tra i suoi libri Italia e Inghilterra durante il Risorgimento, Milano 1940; Gli Stati Uniti dalle origini ai nostri giorni, Roma, Faro, 1946; Morire a Mosca, Roma Edizioni del Borghese 1967; Come diventai fascista, Roma, Volpe, 1967; “La Stampa” in camicia nera: 1932-1943, Roma, Volpe, 1968.
BIBL. – Morera 1974, pp. 157-158, 167-170.
[Scheda di Gabriella Spigarelli – Fgb; integrazione Luciano Osbat- Cersal]