Starnini Anna Maria, o.p. – Religiosa (Valentano 21 nov. 1689 – ivi 4 marzo 1765).

I genitori Agosti­no e Antonia Fusicchi, di umile condizione, ebbero altri due figli, Giovanni e Matteo. Per l’educazione Anna Maria venne affidata all’età di otto anni a Margherita Bacciocchi, appartenente alle Maestre Pie; morti i genitori, rimase a vivere con il fratello Matteo, mentre Giovanni si era sposato ed era an­dato ad abitare a Cellere. Tra i suoi confessori si segnalano il canonico don Francesco Maria Bruni e, alla sua morte, il canonico don Paolo Varani, che fu per molti anni alla corte del Cardinal Annibale Al­bani.

Nel 1712 la S. chiese di portare lo scapolare di S. Domenico e in seguito l’abito di terziaria dome­nicana. Conobbe Geltrude Maria Salandri, anch’essa terziaria domenicana, con cui strinse una profon­da amicizia e che coadiuvò nella costruzione del monastero domenicano intitolato al SS. Rosario a Valentano. La prima base della fondazione risaliva al giugno 1721 e riguardava l’erezione di un solo conservatorio riservato alle fanciulle. Il vescovo di Montefiascone si era infatti mostrato contrario al­l’erezione di una scuola riservata alle ragazze. Suc­cessivamente l’edificio fu ampliato. Il 19 marzo 1728 la S. assunse l’abito terziario e mutò il suo nome in quello di Cecilia Agnese. Tra coloro che si adoperarono economicamente per la trasformazione dell’istituto in un monastero si ricordano il conte Maidalchini e la principessa Bernardina Ondedei Albani, proprietaria del feudo di Soriano e madre del Cardinal Annibale Albani; preziosi consigli fu­rono fomiti da suor Rosa Maria Beneri, maestra del­le novizie nel monastero domenicano di S. Caterina a Viterbo.

Clemente XII il 6 apr. 1732 approvò il de­creto di fondazione del monastero. La S. venne no­minata fondatrice e le fu chiesto di trasferirsi ivi sta­bilmente, insieme a un’altra religiosa, suor Costan­te Maria Ristagni, romana, proveniente dal mona­stero di S. Caterina; giunte il 21 nov. 1731, la S. fu eletta priora e la Ristagni vice. La S. fece la solen­ne professione religiosa e assunse il nome di suor Maria Angela di Gesù. Nel 1748 divenne la terza priora del convento. Durante il suo priorato, nel 1756, san Paolo della Croce visitò per la seconda volta il monastero e ricopri l’incarico di confessore straordinario delle monache; nel 1758 il fondatore dell’Ordine Passionista chiese alle suore del con­vento di pregare per lui. Secondo alcune fonti la S. si recò a Viterbo, accompagnata da una tale Angela Moscati e dal marito Francesco, per incontrare suor Lilia Maria del SS. Crocefisso, fondatrice di alcuni monasteri nella zona.

Morì a Valentano nel conven­to. Nel 1816 monsignor Bonaventura Gazzola, già ve­scovo della diocesi di Cervia, amministratore apo­stolico di Corneto-Montefiascone, fece porre in tale convento domenicano un’iscrizione celebrativa in memoria di lei. Una biografia della S. fu pubbli­cata nel 1783 a opera dell’ex gesuita catanese An­tonio Maria Coltraro, autore di una vita della Sa­landri nel 1774 e di una di Benedetto Giuseppe La­bre nel 1788. Nel libro vengono enumerate e de­scritte le virtù della religiosa, interamente ricalcate su quelle della Salandri probabilmente con il pro­posito di avviare un analogo processo di canonizza­zione, di cui però non si ha alcuna notizia.

FONTI e BIBL. – ASV, Congr. Riti, Memorie istoriche della fondazione del Monastero di Valentano, compilate dal p. Fr. Giuseppe Amadeo minore osservante, ms. – Coltraro 1774; Coltraro 1783; Marocco, XIV, pp. 167-168, 172-173; Zoffoli 1963-68, I, pp. 582, 721, 1008, 1082, II, pp. 206-207; De Dominicis 1976; Caffiero 1991, pp. 497-500; Caffiero 1996, pp. 18-19, 204-206; Caffiero 2000, pp. 155-156; HC, VII, pp. 146, 170; Paolo Alvazzi Del Frate, Gazzola, Bonaventura, in DBI, 52, pp. 773-775.

[Scheda di Barbara Scanzani – Ibimus]