Teofanio – Funzionario locale (sec. VI d. C.).

Du­rante il dominio bizantino, la città di Civitavecchia, l’antica Centumcellae, era sede di una guarnigione militare chiamata numerus, alle dirette dipendenze di un funzionario chiamato tribunus. A questo tito­lo si aggiungeva quello di comes, perché investito di una speciale comitiva, cioè di un incarico di ca­rattere civile, consistente solitamente nell’amministrazione delle imposte. T. rivestì la carica di Co­mes, come si sa da Gregorio Magno che parla di lui in due circostanze (Hom. in Evang., XXXVI, 13; dia!, IV, 28). Nel brano dei Dialoghi, il pontefice racconta che T. aveva tenuto il governo di Civitavecchia in modo così lodevole da guadagnarsi il rispetto di tutto il popolo. Quando era ormai prossimo a morire, la moglie era addolorata dal fatto che, a causa del tempo cattivo, non si sarebbero potuti svolgere dei funerali degni del suo grado. Ma il comes la consolava, assicurandola che quanto ella temeva non sarebbe accaduto; infatti, dopo la sua morte, il cielo si rasserenò e i funerali ebbero luogo con grande partecipazione del popolo. Dopo quattro giorni avvenne un fatto prodigioso: riaperto il sepolcro dove era stato deposto provvisoriamente il corpo di T., un profumo soave si sprigionò dalla salma, lasciando sbalorditi tutti i presenti. Il papa stesso ebbe modo di sperimentare la devozione degli abitanti di Centumcellae nei confronti di T. nel corso di una visita alla città. In questa occasione parlò con gli operai che avevano lavorato alla costruzione del sepolcro; il pontefice li interrogò su quanto era avvenuto ed essi confermarono il prodigio aggiungendo molti altri particolari, che Gregorio preferisce non divulgare.

BIBL. –  Greg. Hom. in Evang., XXXVI, 13, dial., IV, 28; Ca­lisse 1885a, p. 55; Calisse 1936, pp. 51-52; Bastianelli 1954, pp. 22-23; PLRE, III B, p. 1307.

[Scheda di Andrea Maurizio Martolini – Insr]