Trapè, Pietro (detto Magone) – Poeta (Montefiascone, 30 ott. 1854 – Ivi, 4 lug. 1920)
Era nato a Montefiascone il 30 ottobre 1854, figlio di Giovanni e di Caterina Cevolo: Si era sposato con Marianna Sensi il 2 aprile 1882 ed era pecoraio di mestiere alle dipendenze dei Mimmi, dei Salviani e dei Trapè di Montefiascone. Ha avuto 4 figli che ha educato alla pratica e al rispetto della fede cristiana. Dai Cappuccini (abitava vicino al loro convento) aveva imparato a leggere ma non a scrivere e le sue poesie le dettava alle figlie e all’amico Cesare Martini. Tra i libri conosciuti e più spesso citati erano la Divina Commedia, l’Iliade, la Bibbia, la Gerusalemme Liberata. Le sue poesie – ma sono più canti in ottava rima e in terzine destinate al essere declamate in pubblico – sono legate alla quotidianità, al suo lavoro, al suo paese, agli eventi che segnano i suoi anni, alla visione del mondo di un pastore che esprime nei suoi versi il modo di sentire dell’uomo della strada.
Aveva superato la febbre spagnola del 1918-1919 che gli portò via un figlio e la nuora lasciandogli due nipotini piccoli: morì di crepacuore e per una bronchite cronica il 4 luglio 1920. Una parte dei suoi versi sono stati raccolti a cura di Rinaldo Cordovani e di Renzo Vincenzoni nel volume “Una fonte in mezzo a un prato. Poesie di un pastore, Montefiascone, Centro di iniziative culturali, 1982.
BIBL. – G. Breccola, L’emigrazione in Brasile in ottava rima, in “La Loggetta”, inverno 1919-1920, pp. 17-19.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]