Trevisan, Giovanni – Imprenditore (Bassano del Grappa, 1732 – Civita Castellana?, 25 ago. 1803)

Giovanni Trevisan detto Volpato era nato a Bassano del Grappa nel 1732 ed inizialmente si era occupato di incisioni su rame lavorando per la stamperia di Giovanni Battista Remondini presso la quale era stata creata una scuola di calcografia che fu diretta dal Volpato divenuta centro di eccellenza. Da Bassano G. si sposta prima a Venezia e poi a Roma dove apre un negozio di stampe nei pressi di Piazza di Spagna con annessa scuola di incisione.

Il suo intuito imprenditoriale lo portò ad impegnarsi nella produzione della porcellana ed ebbe dal Pontefice Pio VI, nel 1766, una privativa per poter scavare argille plastiche su un’estensione di 18 Km2 sul  Monte Soratte e nei dintorni.

Nel pieno degli eventi rivoluzionari a cavallo tra Settecento e Ottocento G. ristrutturò con capitali propri un edificio e nel 1801, con la collaborazione del figlio Giuseppe, aprì una nuova fabbrica a Civita Castellana di produzione di oggetti artistici in porcellana.

L’arte della ceramica di Civita Castellana si perfezionò a tal punto che Napoleone I, per alcuni splendidi oggetti di maioliche a “biscuit” esposti a Roma al Campidoglio, premiò il G. con medaglia d’argento. La principale produzione del Volpato è rappresentata da piccole statue che riproducono sculture greche e romane di gusto neoclassico con esecuzioni di porcellana in “bisquit” e anche in “terra uso Inghilterra”. Egli diventò il precursore dell’industria per la produzione anche di stoviglierie.

T. morì il 25 agosto 1803 e l’attività fu proseguita dal figlio Giuseppe e poi dal nipote Angelo e, quindi, dal figlio di questi, Mariano, chiamato anche lui “Volpato”, che nel 1850 cedette l’azienda ceramica al bolognese Tommaso Roversi, il quale non fu secondo, per la qualità delle sue produzioni e per l’ottima organizzazione commerciale, ai suoi predecessori.

A Roversi successe Giacomo Ruvinetti che, con il Laurenti e i fratelli Profili, costituì la fabbrica “Ruvinetti e compagni”.

Nel periodo che andò dal 1860 al 1870, dopo le conquiste sabaude e le annessioni, lo stato Pontificio si ridusse al solo Lazio e la produzione ceramica civitonica acquistò una rilevante rinomanza.

Verso la fine dell’Ottocento ed il principio del nuovo secolo si costituirono le fabbriche del Brunelli, dei fratelli Cassieri, della società Conti e d’altri ancora.

Ha origine nel 1881 la prestigiosa “Marcantoni Ceramiche” specializzata nella produzione di stoviglierie, ceramiche artistiche e sanitari che continuò la sua attività fino al 1960.

BIBL. – Stefano Paolini, Per una storia della produzione della ceramica. Il comprensorio di Civita Castellana (Tesi di laurea, Università della Tuscia, A.A. 2002-2003); Guida agli archivi storici delle imprese ceramiche del Distretto Industriale di Civita Castellana. Primo Censimento, a cura di Francesco Fochetti, Civita Castellana 2006, pp. 14-15.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]