Annovazzi – Famiglia (Secc. XVIII-XX)

Originaria di Milano, sta­bilita verso i primi anni del Settecento a Civitavecchia ed ivi insignita di cariche civiche e militari; nel 1841 ascritta anche alla nobiltà di Anagni. Il primo A. vissuto a Civitavecchia fu Francesco Antonio, le cui vicende si desumono dal testamento del 23 ott. 1732: figlio di un Melchiorre o Marchionne, era nato a Milano nell’ultimo quarto del Seicento, ma da gio­vane si trasferì nel porto laziale, dove fece fortuna; verso il 1715 sposò Anna Maria Azzarani, di agiata famiglia civitavecchiese, avendone numerosa prole; nel 1720 era padrino al battesimo del sessantottenne marocchino Amet d’Abdallah; morì il 18 nov. 1732. Tra i figli, Giovanni Giuseppe (n. 1719) seguì la car­riera militare, divenendo ufficiale della Squadra na­vale, mentre Biagio (n. 1724) fu di volta in volta consigliere e camerlengo della città; aveva una bot­tega di speziale sotto il palazzo di famiglia e otten­ne dal Comune un terreno sulla via Romana per im­piantarvi un piccolo orto botanico con il quale rifor­nire la bottega di erbe medicinali (1797).

Figli di Biagio furono Francesco, ufficiale della Squadra, insignito di cariche civiche (visconte nel 1809) e membro della locale Deputazione araldica, e il ve­scovo Vincenzo (v.), insigne presule e storico di Civitavecchia. Proprio in seguito alla nomina di Vin­cenzo a vescovo di Anagni si ebbe l’ascrizione de­gli A. alla nobiltà di quella città (delibera municipa­le del gen. 1841), in persona dei figli di Francesco Antonio. Uno di loro, Domenico (n. 1815), sposan­do Caterina Rocchi, ultima della sua stirpe, fu anche erede di quella nobile e ricca famiglia. A Civitavec­chia, dove sono tuttora fiorenti, gli A. ebbero ampia casa nella cosiddetta «Prima strada».

BIBL. – Vitalini Sacconi 1982, I, p. 48, II, pp. 71, 128, 261, 266 (con albero genealogico), 319.

[Scheda di Orietta Sartori – Ibimus]