Averardi Gaetano – Sacerdote, patriota ( Tarquinia, 1812- ?).

Entrato tra gli Agosti­niani a Roma, manifestò durante il sacerdozio idee li­berali. Si unì a Tommaso Vivarelli, sacerdote del suo stesso Ordine, e con lui s’iscrisse alla Giovane Italia.

Indagato dalla polizia pontificia per gli stretti rap­porti con il Vivarelli e i suoi uomini, fu arrestato a Corneto nel 1836 per aver scritto in codice lettere de­stinate a padre Stefano Lucca, anch’egli agostiniano e tra i maggiori inquisiti per cospirazione, e soprat­tutto per aver consegnato alla zia di questi un pacco contenente materiale sovversivo a stampa. Condotto al carcere di Castel S. Angelo e poi nella fortezza di Civita Castellana nel febbr. 1836, con Lucca e Viva­relli fu condannato all’ergastolo per cospirazione dal Tribunale della Sacra Consulta. In virtù del beneficio clericale la condanna a vita fu ridotta a venti anni di reclusione nella casa di penitenza per ecclesiastici di Tarquiniao (18 ag. 1837).

Nel codice Vat. lat. 10469 si conservano le sue Memorie dei tempi della deten­zione e il testo dei sonetti che incise con un chiodo sulle pareti della cella. Nel 1847 gli fu concesso uno sconto di pena di sei anni; tornò a Roma nel 1851 e riprese la sua attività di sacerdote.

BIBL. – Perini, I, pp. 70-71; Fulli 1937, pp. 1746-1772; Ercole 1939, p. 32; Ghisalberti 1940, pp. 850-851, 870-871; Bartoccini 1971, p. 67.

[Scheda di M. Giuseppina Cerri-Isri]