Bernardini Tito – Partigiano (Orte, 24 apr. 1898 – Roma, 24 mar. 1944)

Ferroviere e magazziniere, era figlio di Giovanni e di Argentina Bassetta e ultimo di tre fratelli. Suo padre era un ferroviere deviatore e la famiglia si spostò in seguito a Viterbo. Tito si trasferì a Roma, nei pressi della stazione Termini dove lavorava. Nel 1923 fu licenziato nel corso dell’epurazione delle Ferrovie dai sovversivi. Per sopravvivere si adattò a fare qualsiasi mestiere. Si sposò con Caterina Masella, napoletana, dalla quale non ebbe figli: nel 1942 si trasferirono in via della Bufalotta, nell’estrema periferia di nord-est della città. Con l’occupazione nazista, dopo la requisizione dell’azienda dove lavorava, si impegnò nell’attività clandestina militando nelle formazioni comuniste: scritte murali, diffusione di stampa, recupero di armi, colpi di mano. In particolare, partecipò con Angelo loppi a tre attacchi con bombe a mano e mitragliatori contro l’ambasciata tedesca.

La mattina del 7 marzo 1944, mentre era nel laboratorio di Domenico Viola in via del Vantaggio (nei pressi di piazza del Popolo), dov’era un loro deposito di armi, fu arrestato insieme ad altri ad opera di SS e di collaborazionisti italiani del gruppo Bernasconi e, prima di essere portato nel III braccio di Regina Coeli, fu recluso a via Tasso, dove fu chiuso anche il fratello Valentino. Sottoposto più volte al giorno a violenze e torture, ebbe una frattura della spina dorsale con un colpo di spranga di ferro e i colpi agli occhi lo accecarono: tuttavia non cedette. Dopo l’azione partigiana di via Rasella fu inserito nella lista di coloro che furono destinati ad essere eliminati per rappresaglia e ucciso alle Fosse Ardeatine.

BIBL. e FONTI — Università di Macerata, Istituto di Medicina legale, Fondo Ascarelli, schede biografiche, ad nomen. ANFIM, Schede dei martiri ardeatini, ad nomen. MSL, Elenco dei reclusi di via Tasso, ad nomen.  Ioppi 1949, p. 45; Ascarelli 1984; La Bella et al. 1996, pp. 103-106; Mogavero 2002, pp. 22, 145.

[Scheda di Giuseppe Mogavero – Msl]