CasiniFamiglia (Viterbo, XVI-XVII sec.)

La famiglia era originaria del territorio fiorentino e fu presente a Viterbo dal XVI secolo; nel 1530 era stata iscritta tra il patriziato viterbese. Nel 1551 Tommaso di Bartolomeo Casini vendeva a Paolo Spreca una sua casa in parrocchia Santa Croce; nel 1559 Nicola di Tommaso, carpentiere, vendeva a Battista Cordelli una bottega posta in contrada Santa Croce mentre pochi anni più tardi prendeva a livello una bottega a Campo Graziano, di proprietà del convento di Santa Maria della Quercia; infine nel 1569 era in società per il commercio del legname derivato dal taglio dei boschi di proprietà dell’abazia di San Martino al Cimino. Tra i figli di Nicola, Cesare fece la carriera delle armi e pervenne al grado di capitano; fu governatore di Viterbo negli anni 1604-1605; suo fratello Bartolomeo si dedicò completamente alla carriera delle armi divenendo anche lui capitano; fu al servizio della Repubblica di Venezia e fu governatore in quegli stati nel 1593. Nel 1599 ebbe il comando delle truppe veneziane nell’isola di Corfù.

Suo nipote Nicola, presente a Corfù con lo zio, nel 1626 lasciava ai padri del Collegio di Gesù una sua casa sotto la parrocchia di Santa Croce.

La famiglia si estinse con Imperia e Felice, figlie di Nicola, che avevano sposato rispettivamente Bernardino Pestasale nel 1629 e poi Girolamo Sterpini mentre la seconda aveva sposato prima Stefano Mariani, poi Francesco Scarsellini e infine Carlo Bacci.

Avevano abitazione nella parrocchia di San Quirico e sepoltura nella chiesa della Trinità.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2002, pp. 115-116.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]