Caterini, Prospero – Cardinale (Onano, 15 ott. 1795 – Roma, 28 ott. 1881).

Figlio di Francesco e Maria Domenica Pacelli, si trasferì presto a Roma dove abbracciò la carriera ecclesiastica e seguì gli studi di diritto; valente canonista, subentrò in Curia al fratello Pietro nell’incarico di sostituto del segretario della Congregazione Concistoriale e di sollicitator del Sacro Collegio Cardinalizio dal 1836 al 1840. Dal 1839 (s.a. dal 1841) al 1845 ricoprì la carica di segretario della Congregazione degli Studi. Consultore della Congregazione dei Vescovi e Regolari (1840) e canonico di S. Giovanni in Laterano, dal 1841 fu Auditor Santissimi di Gregorio XVI, prelato domestico e referendario. Membro dell’Accademia di Religione Cattolica e canonico di S. Pietro in Vaticano, fu nominato nel 1843 protonotaro apostolico partecipante e consultore della Congregazione di Propaganda Fide. Assessore del S. Uffizio nel 1845, l’anno successivo divenne consultore della Congregazione dei Riti. L’attività del C. in seno alle congregazioni romane fu particolarmente intensa con il pontificato di Pio IX; alla fuga del pontefice a Gaeta riparò nella Tuscia, a Grotte di Castro, imbarcandosi poi per la Corsica. Di lì, chiamato dallo stesso Pio IX, lo raggiunse a Gaeta e fece rientro a Roma al suo seguito nell’apr. 1850.

La fedeltà dimostrata fu coronata dalla nomina cardinalizia nel concistoro del 7 marzo 1853, con il titolo di cardinal diacono di S. Maria della Scala e la nomina di visitatore apostolico della Pia Casa degli orfani e del monastero romano dei SS. Quattro. Membro delle Congregazioni più importanti, nel sett. 1860 divenne prefetto della Sacra Congregazione del Concilio e della Congregazione Speciale per la Revisione dei concili provinciali e di quelli dell’immunità. Dal 1852, inoltre, C. era membro della commissione speciale istituita con il precipuo scopo di raccogliere «le proposizioni di condanna dei principali errori del tempo» presieduta dal cardinal Fornari; essa procedette in un primo momento alla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione (8 dic. 1854). Nel 1861 riprese l’attività sulla base dell’opera del vescovo di Perpignan, monsignor Gerbet, nella quale si elencavano ottantacinque preposizioni di condanna degli errori del tempo.

Fu elaborato un Syllabus praepositionum che, sottoposto a consultori e vescovi, fu promulgato nella stesura definitiva l’8 dic. 1864. Ruolo ugualmente importante ebbe il C. nel Concilio Vaticano I: dal marzo 1865 fu membro della commissione cardinalizia preposta all’organizzazione del Concilio, al­l’interno della quale egli si occupò in particolare della parte canonica. Intransigente nei confronti del liberalismo e deciso oppositore dello Stato unitario italiano, il cardinale si segnalò per essere uno dei maggiori esponenti del gruppo dei cosiddetti cardinali neri. Alla caduta del potere temporale del papa, divenne segretario del S. Uffizio (21 dic. 1876) e nel feb. 1878, in qualità di primo decano di S. Maria in via Lata, annunciò dalla loggia vaticana l’elezione del nuovo pontefice Leone XIII. Al 1878 risale la sua nomina a prefetto della Congregazione per l’Immunità che ricopri fino alla morte, avvenuta tre anni più tardi. È sepolto a Roma, nel cimitero del Verano, nella cappella dell’Arciconfratemita del Prezio­sissimo Sangue. Nel periodo della sua attività nell’ambito della Congregazione degli Studi diede alle stampe l’importante raccolta di leggi e regolamenti dello Stato Pontificio riguardanti l’istruzione, dal ti­tolo Collectio legum et ordinationum de recta studiorum ratione pubblicata in due volumi negli anni del suo segretariato (Roma, Typ. Rev. Cam. Apost., 1841-42) e completata nel 1852 da un terzo volume a cura di monsignor Capalti.

BIBL. – HC, VII, p. 52, VIII, p. 12; Francesco Malgari in DBI, 22, pp. 383-385 (con rif. alle fonti d’archivio e bibl.); Boutry 2002, pp. 529-530 (con rif. alle fonti d’archivio e bibl.); Wolf 2005, pp. 292-296 (con rif. alle fonti d’archivio e bibl.).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]