Cattabiani Alfredo – Scrittore (Torino, 26 mag. 1937 – Santa Marinella, Roma, 18 mag. 2003)

Laureatosi  con Luigi Firpo alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino con una tesi su Joseph De Maistre, deve all’incontro con la cultura francese il segno più marcato nella sua formazione culturale e spirituale,  in particolare le figure di Georges Bernanos,  di Simon Weil, di René Guénon.

Nel 1962 fonda le Edizioni dell’Albero per opporsi al monopolio della cultura allora dominante rappresentato, da un lato dalla cultura marxista, dall’altro dalla cultura neo positivista. Nello stesso anno pubblica un’antologia degli scritti politici di Georges Bernanos. Nel 1966 diviene direttore editoriale della casa editrice Borla e nel 1969 si trasferisce a Milano dove l’editore Rusconi gli affida la direzione della Rusconi Libri.

C. crea numerose collane di saggi di ispirazione metafisica sapienziale in cui propone autori come Hans Urs von Balthasar, René Guénon, Giuseppe Sermonti e, al contempo, traduce opere di Jules Barbey d’Aurevilly e di Simone Weil. Nel 1981 dirige le pagine culturali del “Settimanale” e collabora alla terza pagina de “Il Tempo”. Successivamente diviene autore e conduttore di programmi radiofonici della Rai.

Nel 1991 si trasferisce a Viterbo nel quartiere di San Pellegrino e durante il periodo viterbese scrive libri che spaziano dalla storia delle religioni alle tradizioni popolari e al simbolismo. Prendendo spunto da osservazioni personali sul mondo naturale e sul quotidiano, compie un viaggio fantastico nei simboli del mondo naturale, in cui colloca ciascun essere o elemento nel suo contesto storico-culturale, mescolate a riflessioni filosofiche e teologiche. Intenzione più autentica di C. è di proporre al lettore più che un viaggio immaginario,un itinerario spirituale e sapienziale più intimo e profondo dove nel visibile si svela l’invisibile. Di questo periodo sono i volumi su Santi d’Italia (Milano, 1993), Lunario (Milano, 1994) – dove trattando le tradizioni popolari si sofferma sulla Macchina di s. Rosa e i Pugnaloni di Acquapendente – Bestiario Segreto (Milano, 1995) – con un racconto ambientato nell’Isola Bisentina in apertura del libro –  Florario (Milano, 1996), Planetario (Milano, 1999), Breve storia dei giubilei (Milano, 1999), Volario (Milano, 2000) e Zoario (Milano, 2001), con sei racconti dedicati a Viterbo.

Nel 2001 C. lascia con amarezza Viterbo definendo, in una lettera pubblicata su “Tusciaweb”, il centro storico “una lercia borgata” e si stabilisce a Santa Marinella dove muore il 18 maggio 2003.

Bibl. – Voce “Alfredo Cattabiani” in  https://it.wikipedia.org/wiki/Alfredo_Cattabiani; Il centro storico? Una lercia borgata in http://www.tusciaweb.eu/2014/05/centro-storico-lercia-borgata/print/

[Scheda di Isabella La Mantia – Cersal]