Cavarozzi, Bartolomeo – Pittore (Viterbo, 1588/1590 – Roma, set. 1625).

Fu presto attivo in ambiente romano, dopo un primo apprendistato a Viterbo presso Tarquinio Ligustri, che probabilmente lo introdusse nel circolo culturale del marchese Vincenzo Crescenzi e di suo figlio Giambattista, architetto e pittore. In questo ambito conobbe anche il Pomarancio, al quale guardò molto nei primi anni della sua produzione romana. Nel 1617, accompagnando il marchese Crescenzi, si recò in Spagna per alcuni lavori nel Pantheon dell’Escorial; questi dovettero concludersi due anni più tardi, quando il pittore è nuovamente testimoniato a Roma; C. lasciò, comunque, un buon numero di opere tra Madrid e Toledo. Nel secondo decennio del XVII secolo maturò nell’artista un distacco dai moduli manieristici del Pomarancio e un deciso avvicinamento al linguaggio naturalistico di Caravaggio, che, tuttavia, non incontrò probabilmente di persona. La Visitazione della cappella del palaz­zo dei Priori a Viterbo (documentata nel 1622) rappresenta uno degli esiti più alti della fase finale del pittore, a cui si possono ricondurre anche gli altri due dipinti presenti nella città natale: il Sant’Isidoro Agricola conservato in S. Angelo in Spatha e la Madonna col Bambino della cappella Calabresi nella chiesa del seminario vescovile. Di recente è stata avanzata un’attribuzione a C. della fontana del giardino del palazzo dei Priori (Nicolai), precedentemente riferita al pittore viterbese di poco più anziano Filippo Caparozzi. Pur avendo raggiunto una certa notorietà in vita, non riuscì a creare una scuola locale ispirata al caravaggismo e fu presto dimenticato anche dagli eruditi viterbesi.

BIBL. – Faldi 1970, p. 55-58; Luigi Spezzaferro in DBI, 23, pp. 26-28; Carosi 1988b, pp. 5,31-33, 68-70; Papi 2001; Curie 2003; Nicolai 2003.

[Scheda di Massimo Giuseppe Bonelli – Ansl]