Ciofi Luigi – Avvocato, amministratore (Viterbo, 23 apr. 1810 – ivi, 18 apr. 1881).

Figlio di Giovanni, esponente di antica famiglia di origine aretina, atte­stata a Viterbo dalla metà del Quattrocento e am­messa al patriziato viterbese dalla metà del XVII se­colo, conseguì a Roma la laurea in diritto, ma colti­vò parallelamente la passione per la letteratura e per le lingue classiche. Partecipò sin da giovane al di­battito politico frequentando assiduamente il Circo­lo Viterbese che si riuniva a palazzo Bussi, cui face­vano capo i liberali moderati della città. Presidente dell’Accademia degli Ardenti nel 1843, dal 1844 fu consigliere della Commissione governativa istituita nella città natale e nell’estate 1847, su segnalazione del gonfaloniere, fu chiamato a far parte della Con­sulta di Stato Pontificio in rappresentanza della sua provincia.

Membro della prima sezione della Con­sulta, con competenza legale e legislativa, dal no­vembre ne divenne segretario. Dopo la Restaurazio­ne rientrò a Viterbo, dove fu nominato nuovamente consigliere governativo; nel luglio 1855 subentrò a Domenico Polidori, dimessosi per malattia, nella ca­rica di gonfaloniere della città. Nel 1861, membro della Consulta di Stato per le Finanze in rappresen­tanza di Viterbo, si trasferì a Roma, dove intraprese la carriera d’insegnante di greco e latino e rimase fino al 1870.

Caduto lo Stato Pontificio, fece ritorno nella città natale, dove morì. Per un anno, 1876-­1877, insegnò lettere latine e greche presso il ginna­sio di Viterbo; fu supplente di letteratura greca all’Università di Roma e rifiutò, per motivi di salute, la cattedra di tale disciplina all’Università di Paler­mo. Alla sua attività di studioso delle antichità clas­siche e di docente rimandano cinque opere in lingua latina di argomento letterario ed epigrafico, pubbli­cate a Roma e a Viterbo dopo il 1870: Inscriptiones latinae et graecae cum carmine greco extemporali Quinti Sulpicii Maximi in ejus monumento nuper re­perto ad Portam Salariam (Roma, Salviucci, 1871); Lectio inscriptionum in sepulchro Q. Sulpicii Maxi­mi ad portam Salariam iterum vindicata (Roma, s.n., 1872); Ad Q. Horatium Flaccum specimen observationum (Roma, Salviucci, 1874); Ad Pindari carmina observationes (Viterbo, Monarchi, 1875); Ad Gai Sallustii Crispi quae supersunt specimen observationum (Viterbo, Monarchi, 1879).

BIBL. – Signorelli 1914, pp. 472, 520 n. 56; Gentili 1919, pp. 477-478; Ghisalberti 1939, pp. 1158, 1192, 1195; Signorelli 1968, p. 123; Barbini 1983a, p. 17; Lodolini Tupputi 1972a, pp. 249, 249 n. 45 (con bibl.); Di Porto 1973, p. 80; Angeli 2003, pp. 143-144 (sulla famiglia pp. 142-145, 666-668, con bibl. e rif. alle fonti d’archivio).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]