Mattioli, Lanno – Bandito (Vasanello, sec. XIX – Sec. XIX)

Tra il 1850 e il 1890 nella Tuscia operarono delinquenti dediti ad estorsioni, sequestri di persona, ferimenti ed omicidi che diedero corpo ad un brigantaggio minore (rispetto a quello dominato dalla figura di Domenico Tiburzi) e del quale qui si vuole ricostruire qualche dato biografico.

Lanno Mattioli era figlio di Giovanni e di Margherita Fiaschi; aveva per fratelli Francesco e Luigi che furono banditi anche loro. La famiglia si era trasferiti a Gallese mantenendo però i rapporti con il paese d’origine. Nel febbraio 1866 assalirono, derubarono e sequestrarono il possidente Vincenzo Ancellotti di Vasanello che fortunatamente riuscì a scappare e a rientrare in famiglia. Nei mesi successivi ricattarono, malmenarono e ferirono suoi parenti e dipendenti al punto che la famiglia, terrorizzata, decise di provvedere direttamente visto che la Gendarmeria pontificia non interveniva efficacemente. Nel novembre 1868 Francesco Mattioli fu trovato morto e si disse che il mandante poteva essere stato l’Ancellotti che si suppose si fosse servito di un sicario chiamato Antonio Budi. Il Budi fu a sua volta trovato morto sulla strada Soriano-Vasanello e nel giugno dell’anno successivo fu trucidato anche l’Ancellotti. A compiere il delitto erano stati Lanno e Luigi Mattioli che aveva fama di essere particolarmente crudele. Nel 1869 ad essere prima ricattato e poi assalito e ferito fu il priore di Fabrica di Roma Giuseppe Cencelli che poi fu Deputato nel Parlamento italiano: in quell’occasione insieme al Mattioli vi erano Nicola Porta e altri. Il Cencelli con l’aiuto di contadini e suoi dipendenti era riuscito a liberarsi dai banditi. Negli anni successivi erano continuati gli assalti ai viandanti  regolarmente depredati di ogni avere finché nel 1871 anche i Mattioli furono arrestati.  Lanno fu condannato il 30 maggio 1874 ai lavori forzati a vita mentre il fratello Luigi ebbe 30 anni. Lanno morì in carcere mentre Luigi scontata la pena ritornò a casa, si sposò ed ebbe un figlio che, lui morto, emigrò in America.

BIBL. e FONTI –  Archivio di Stato di Viterbo, Processi in Corte d’Assise, b. 31-34. A. Mattei, Brigantaggio sommerso. Storia di doppiette senza leggenda, Roma 1981, passim; http://www.vasanellovt.it/Page_018.html.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]