Mauri, Egidio, o.p. (al secolo Giovanni) – Cardi­nale (Montefiascone, 9 dic. 1828 – Ferrara, 12 marzo 1896).

Studiò filosofia nel Seminario di Montefia­scone passando poi ai corsi di diritto alla Sapienza di Roma; interruppe gli studi nel 1848 in seguito agli accadimenti di quell’anno. Entrò nell’Ordine domenicano nel convento della Quercia a Viterbo il 4 ago. 1850 (mutando il nome di battesimo Giovan­ni in Egidio) e proseguì gli studi teologici nel colle­gio di S. Sabina a Roma. Rientrò poi nel collegio viterbese dove, ricevuta l’ordinazione sacerdotale (24 sett. 1853), fu lettore e professore del noviziato, nonché rettore del collegio stesso. Trasferito in Si­cilia nel 1857 con la carica di priore del convento di Noto, rientrò a Roma tre anni dopo, priore della comunità di S. Sabina. Lasciò Roma per la Germa­nia, dove tra il 1867 e il 1870 fu priore a Düssel­dorf; rientrato in Italia nel 1870 ricevette la nomina di vicario generale della Congregazione di S. Mar­co a Firenze.

Il 22 dic. 1871 fu nominato vescovo di Rieti e ricevette la consacrazione episcopale il 14 gen. 1872. L’episcopato reatino terminò nel giu­gno 1888, quando venne trasferito alla diocesi mar­chigiana di Cingoli e Osimo. Passato poi alla sede arcivescovile di Ferrara (12 giugno 1893), fu crea­to cardinale nel concistoro del 14 maggio 1894 con il titolo di S. Bartolomeo all’Isola e ascritto alle con­gregazioni dell’Indice e dei Riti.

Stimato oratore e colto teologo, pubblicò: Lettere pastorali ed altri scritti (Milano, Tip. S. Giuseppe, 1886); Il Rosario, ossia la preghiera che loda, invoca, conforta, inse­gna e trionfa (Milano, Tip. S. Giuseppe, 1892). Curò inoltre la traduzione dal francese dell’opera di Hyacinthe M. Cormier pubblicata a Roma dalla Tip. Poliglotta nel 1892 col titolo Vita delle beate Diana D ‘Andato, Cecilia ed Amata fondatrici del mona­stero delle domenicane di S. Agnese in Bologna.

BIBL. – Crispolti 1936, pp. 124-126; Alfonso D’Amato in Enc. Cattolica, VIII, coll. 505-506 (con bibl.); HC, VIII, pp. 37, 479; Wolf 2005, pp. 971-972 (con rif. alle fonti d’archi­vio e bibl.).

[Scheda di Maria Giuseppina Cerri – Isri]