Penna, Girolamo – Geometra, tecnico militare (Bologna, ca. 1615 – Viterbo, 17 sett. 1686).

Era già noto come agrimensore e tecnico di misurazioni a Bologna, dove aveva pubblicato I primi elementi dell’agrimensura (1643), quando fu chiamato nel Lazio allo scoppio della guerra di Castro, durante la quale fu tecnico di fiducia del generale dell’artiglieria pontificia. Rimase per il resto della vita nelle milizie del papa come «aiutante» d’arme e di campo, e visse a Viterbo, dove dalla moglie Elena Burgonzoni ebbe prole e morì. Ideò figure per esercitazioni militari e metodi per misurazioni di merci e materiali, che pubblicò in opuscoli o fogli volanti, oggi di difficile reperimento.

Perduta è la prima edizione di Squadroni (Viterbo, per Mariano Diotallevi, 1647), che l’autore dedicò al conte David Vidman, «sargente generale di battaglia», seguita da un rifacimento pubblicato molti anni dopo con il titolo Squadroni diversi composti di numeri precisi tanto di picche quanto di moschetti (Viterbo, nella stamparia di Pietro Martinelli, 1670), dedicato a Filippo Serlupi «sargente maggiore della provincia del Patrimonio», con la descrizione delle manovre militari svolte nel cortile della rocca viterbese; qualche mese dopo completò la serie con la Trasfigurazione di squadroni overo fioretti (Viterbo, appresso il Martinelli, 1670), dedicata al nipote del papa, nonché generalissimo di S. Chiesa don Gasparo Altieri: così gli schemi di manovra di P., già collaudati in esercitazioni e parate al cospetto di illustri personaggi, giunsero al massimo grado della gerarchia militare pontificia. Su foglio volante P. presentò la propria Inventione per misurare con facilità, prestezza e giustezza esquisita qual si voglia gran quantità di formento con la sola altezza della sua massa (Viterbo, per Mariano Diotallevi Stampator Publico, 1648), mentre più dettagliata e ricca di dati tecnici è la Misura de corpi misti con sue gravità della forma del p.te deposito fabricato di marmo, ferro e piombo, lavoro con illustrazioni e doppia tavola che uscì senza note tipografiche ma di certo a Viterbo nel 1649, come prova la data della dedica, rivolta a Giustiniano Orfini di Foligno. Su questi problemi di misurazione P. tornò con la Praticha e modo di misurare qualsivoglia corpo sregolato e ritrovare il peso d’ogni materia tanto liquida quanto soda, uscita anch’essa senza note tipografiche, ma databile al 1673. Come ha segnalato il Carosi, nelle Memorie del mercante viterbese Filippo Giannoni (manoscritto del 1686 nella Bi­blioteca Comunale di Viterbo), P. fu giudicato «architetto bravo, ingegniere virtuoso in mesure e abi­co»; significativa testimonianza del ruolo svolto dal tecnico bolognese anche nella vita civile ed econo­mica di Viterbo.

BIBL. – Cinelli Calvoli, IV, p. 46; Fantuzzi 1781-94, VI, p. 343; Rhodes 1963, p. 135; Luzi 1985, p. 53; Carosi 1990, pp. 113-114, 116, 117, 169, 171-172.

[Scheda di Saverio Franchi – Ibimus]