Petrucci Agostino (detto Garibaldi) – Contadino, brigante (Valentano, 4 gen. 1835 – Acquapendente, 13 giu. 1867)

Figlio di Giovanni Battista e di Dome­nica Cerratella, fu arrestato dalla polizia pontificia e rinchiuso nelle prigioni di Ostia, da dove riuscì a fuggire nel 1859; si rifugiò ad Onano, dove prose­guì nell’attività di saccheggio, rapine ed estorsioni nelle terre di confine tra Lazio, Toscana ed Umbria. Affascinato dall’impresa della colonna Zambianchi, si unì con i suoi ai volontari garibaldini che combatterono a Grotte di Castro; da questa impre­sa e dall’ammirazione che nutriva per il Generale (il cui ritratto aveva inciso sulla cassa del fucile) gli venne il soprannome di «Garibaldi».

Partecipò nel nov. 1867 all’assalto alla caserma dei gendarmi di Acquapendente con i volontari del capitano Bou­squet. Durante l’assalto rimase ucciso un ex tenente dei sussidiari e la caserma fu saccheggiata; l’omi­cidio fu ascritto al P. che, esiliato, dopo breve tem­po fu mandato al confino. Tornato libero, il brigan­te ricominciò le scorrerie fino alla cattura, prepara­ta con la complicità di Andrea Casali suo giovane attendente; il piano prevedeva che P. fosse sorpre­so nel sonno nel podere in località Acerona dove si era rifugiato con Casali. Il brigante, sulla cui testa pendeva una taglia di 5.000 lire, tentò una reazione e fu ucciso. Fu sepolto ad Acquapendente, nella chiesa di S. Maria delle Colonne.

BIBL. – Mancini 2001, pp. 187-189 (con rif. alle fonti d’ar­chivio e bibl.).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]