Tarquizio Prisco (Tarquitius Priscus) – Scritto­re (Tarquinia [?], sec. I a. C)

Forse originario di Tar­quinia, secondo le testimonianze antiche, fu uno dei più importanti conoscitori e divulgatori del sapere etrusco nel mondo romano. Plinio il Vecchio lo an­novera tra le fonti del II libro della Naturalis Histo­ria, dichiarandolo esperto della etrusca disciplina, cioè dell’arte della divinazione; Macrobio (Sat., III, 20, 3) gli attribuisce la composizione di un ostentarium arborarium, un’opera nella quale venivano spiegate le qualità benefiche e malefiche degli al­beri e delle specie vegetali in genere; sempre se­condo Macrobio (Sat., III, 7, 2) avrebbe trascritto un antico trattato etrusco sui prodigi, in cui si spie­gava come interpretare le chiazze cromatiche che potevano comparire sul vello di alcuni animali.

Il nome di Tarquitius è stato restituito in un’iscrizio­ne proveniente da Tarquinia (CIL, XI, 3370), risa­lente alla fine della Repubblica. Non è certo, inve­ce, se sia da identificare con il Tarquizio Prisco che faceva parte dello Stato maggiore di Gneo Pompeo Strabone, durante l’assedio di Ascoli Piceno nell’89 a. C. (ILLRP, 515, 1. 9) e che, più tardi (76 a. C.), si trova come legato di Sertorio.

BIBL. — Wilhelm Kroll in RE, 4 A, 2, pp. 2392-2394; Guittard 1990, pp. 91-99; Cristofani 1999, pp. 291-292.

[Scheda di Andrea Maurizio Martolini – Insr]