Zacchi Gabriele (Gabriele di Francesco) – Pit­tore (Viterbo sec. xv).

Figlio del pittore Francesco d’Antonio detto il Balletta, è stato per lungo tempo un artista poco conosciuto, del quale sono poco note le vicende biografiche; la sua riscoperta è avvenu­ta soltanto nel 1954, in seguito alla mostra di pittu­ra organizzata a Viterbo. A differenza del padre, le opere del quale sono conservate quasi per intero nel capoluogo della Tuscia, quelle di Gabriele si trova­no in provincia. A lui sono attribuiti gli sportelli la­terali del trittico raffigurante Sant’Andrea e San Vit­tore, che gli venne commissionato nel 1473 per la collegiata di S. Andrea a Vallerano. Durante la se­conda guerra mondiale è andata perduta un’altra sua opera che recava l’ iscrizione «Gabriel Francisci pinxit 1483», ossia l’affresco nella chiesa di S. Bernardino a Viterbo in cui era raffigurato Cristo in Pietà tra san Francesco e san Girolamo. A Z. è stato attribuito anche il trittico col Redentore in tro­no fra la Madonna e san Giovanni Evangelista con­servato nella chiesa collegiata dei Ss. Pietro e Ca­terina a Ronciglione. – Il figlio Francesco (sec. xv) fu a sua volta pittore, ma scarse sono le notizie sulla sua vita. Prima che venisse messa all’asta a Parigi (28 giugno 1905), l’unica opera nota a lui at­tribuita era una tavola con Madonna con il Bambi­no, tra i santi Caterina, Girolamo, Francesco e An­tonio, firmata e datata nell’iscrizione «Franciscus Gabrielis de Viterbio pinxit anno domini mcccc […] xxvii iunii»; la data è da integrarsi, secondo il Faldi, in 1487 o 1497.

Bibl. – Scriattoli 1915-20, pp. 121-122, 442; Faldi 1970, pp. 22-23; Guida TCI Lazio 1981, pp. 300, 330; Pedrocchi 1983b, pp. 147-148; Guido Rebecchini, Francesco d’Antonio da Vi­terbo (Francesco d’Antonio Zacchi), detto il Balletta, in DBI, 49, p. 663.

[Scheda di Antonella Mazzon – Isime; Massimo Giuseppe Bonelli – Ansl]