Zacchi Francesco (detto il Balletta) – Pittore (Viterbo 1407 [?] – ante 1476).
Figlio di Antonio e di Lorenza, a Viterbo risiedeva in una casa situata sulla piazza di S. Maria Nuova, rivestendo tra il 1435 e il 1457 diverse cariche pubbliche. Sposò Jacoba ed ebbe un figlio, Gabriele, anche lui pittore. Oltre che alla pittura, si dedicò all’allevamento di bestiame (nel 1454 stipulò un contratto di soccida di pecore). Quanto resta della sua attività artistica mostra lo stile pittorico del Balletta: influenzato dalle esperienze senesi e umbro-marchigiane, esso è espressione del gusto tardogotico ancora vivo a Viterbo nel sec. XV. Quasi tutte le sue opere sono conservate nella città della Tuscia: il polittico, firmato dall’artista nel 1441 per la chiesa di S. Giovanni in Zoccoli, raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Pietro, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Paolo in S. Giovanni evangelista a Viterbo, e quello successivo, per la chiesa di S. Rosa, raffigurante la Madonna con il Bambino tra le sante Rosa e Caterina d’Alessandria; gli affreschi, ora staccati, di S. Maria in Gradi (Madonna in trono con il Bambino e un donatore adorante) e quelli, più tardi, delle cappelle di S. Maria Nuova (Madonna con il Bambino; Battista che presenta una devota; Cristo eucaristico; Crocefissione con la Madonna e santi); la tavola raffigurante San Marco dell’omonima chiesa e quella con la Madonna con il Bambino per la chiesa di S. Maria in Poggio; il trittico di S. Lorenzo a Tuscania, al quale è stato stilisticamente accostato un affresco di recente rinvenuto a Viterbo, in via S. Antonio, in ambienti in precedenza appartenuti agli Antoniniani di Vienne. Sulla base di vicinanze stilistiche anche con le sue opere viterbesi, la nuova scoperta è stata ipoteticamente attribuita allo Z., che l’avrebbe eseguita, come riporta l’affresco, nel 1426; si tratterebbe quindi della più antica delle opere conservate dell’artista. Da Faldi gli è attribuita la Madonna con il Bambino ora alla Walters Art Gallery di Baltimora.
Bibl. – Faldi 1970, pp. 19-22; Corbo 1977; Corbo 1978; Guida tci Lazio 1981, pp. 258, 265, 268, 271, 273, 329; Pedrocchi 1983a; Faldi 1988; Romano 1992, pp. 386, 393, 395, 429; Latella 1996; Guido Rebecchini, Francesco d’Antonio da Viterbo (Francesco d’Antonio Zacchi), detto il Balletta, in DBI, 49, pp. 662-664; Narcisi 2003, p. 161 n. 79; Ginevra Bentivoglio, La Madonna «dei Templari», in www.insto- ria.it/home/madonna_templari
[Scheda di Antonella Mazzon – Isime]