Costa, Domenico – Pittore, restauratore (Viterbo, 1786 – Ivi, 1856).

Giovane pittore, si mette in luce nel 1814, vincendo il concorso indetto del Comune per l’ideazione della Macchina di Santa Rosa. Purtroppo l’esordio fu drammatico perché nel momento della partenza la macchina cadde e uccise due facchini.  Nel 1816 disegna il quadrante per l’orologio della Torre dei Priori, realizzato poi dal ceramista viterbese Francesco Ercole.  Le prime opere pittore risalgono al 1817, quando realizza il ritratto di Antonio Tagliaferri, personaggio legato all’Accademia degli Ardenti di Viterbo, e un dipinto per l’altare di Maria Santissima a Santa Maria Nuova.

Per gli anni successivi, le notizie della carriera artistica di Costa, sviluppatasi esclusivamente nella sua città natale, sono molto frammentarie: nel santuario della Madonna della Quercia dipinge, per la cappella della navata di sinistra, la pala raffigurante S. Domenico di Guzman (1828); realizza diversi stendardi fra i quali quello per la processione del Corpus Domini, per la chiesa di San Giovanni Battista del Gonfalone (1829) e quello raffigurante il Trasporto dei morti di peste, per la Confraternita dell’Orazione e Morte che aveva sede presso la chiesa di San Tommaso; per la chiesa di S. Marco dipinge un tela raffigurante Maria Santissima che mostra il suo immacolato cuore ferito da una spada ( 1850); dipinse il sipario-comodino per il Teatro Genio. Sappiamo che nel 1832, inoltre, si occupò del restauro della pala di Neri di Bicci conservata nella chiesa di San Sisto.

BIBL. – M. Galeotti, L’ illustrissima città di Viterbo, 2002, passim; S. Rinaldi, La prima circolare ottocentesca sul restauro dei dipinti, in “Informazioni”, n. 19, 2007.

[Scheda di G.S. Pannuti – Cersal]