Gatti, Silvestro – Politico (Viterbo, Secc. XIII-XIV).

Figlio di Raniero di Raniero e di Alessandrina di Pietro degli Alessandri, nacque nella seconda metà del Duecento. Nel 1319 assunse la carica di rector et defensor populi e come tale venne ricordato nell’epigrafe del 1320 relativa alla costruzione della chiesa di S. Maria delle Farine a opera dello stesso Silvestro.

La nomina a rettore di Guitto, vescovo di Orvieto, mise in crisi la signoria del G. che, agli inizi del 1322, venne cacciato da Viterbo. Il papa Giovanni XXII, bisognoso però di appoggio nella lotta contro i di Vico, si adoperò perché G. potesse rientrare in città. Una volta tornato, G. riprese l’ufficio di difensore e, consapevole della debolezza del papato, nel 1323 assalì i territori dei guelfi Farnese, ricostruì il castello di Cornossa (tra Montefiascone e Marta), che era stato distrutto per volere del pontefice, e con Faziolo di Vico attaccò Montegiove, inizio dando alla guerra tra Viterbo e Orvieto.

Il 2 gen. 1328 venne nominato vicario imperiale da Ludovico il Bavaro. Faziolo di Vico, approfittando degli attacchi sferrati dalle truppe pontificie contro Viterbo, organizzò una sollevazione contro Silvestro, durante la quale il 10 sett. 1329 questi vennero uccisi proprio da Faziolo.

Bibl.:  – A. Lanconelli, voce Gatti, Silvestro in Dizionario biografico degli italiani, Vol. LII, Roma 1999, pp, 572, 594-596; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol.  I, Viterbo 1904-1907, pp. 340-345, 350; C. Pinzi, Storia della città di Viterbo, Vol. III, Bologna, 1974, pp. 3, 70, 113, 129, 135-167; A. Mazzon, voce Gatti, Silvestro in Dizionario storico biografico del Lazio, Vol. II, Roma 2009.

[Scheda di Redazione – Cersal]