Achilli Giacinto, o.p. – Religioso, dissidente (Viterbo/Celleno, 1803 – post 1853).
Giovanissimo entrò a far parte dell’Ordine domenicano, ottenendo in breve tempo incarichi d’insegnamento. Accusato di condotta immorale, fu dapprima severamente ammonito, poi trasferito a Roma e di qui a Napoli (è del 1839 l’opera devozionale Orazione in lode di s. Gennaro V. e m. detta in Napoli nella chiesa metropolitana dal p. m. Giacinto Achilli dell’ordine dei predicatori, Napoli, Boezio). Al 1840 risale la prima detenzione nelle carceri segrete del S. Uffizio a Roma per il reato di «pretesa sollecitazione». Negli anni 1841-1842 fu allontanato definitivamente dall’Ordine e sospeso a divinis. Per sottrarsi all’arresto nell’autunno 1842 fuggì a Corfù dove trovò la protezione di Isaac Lowndes, presbiteriano scozzese segretario della Società Biblica. Nell’isola greca fondò una sua «Italian Church» e strinse rapporti di amicizia in particolare con Emilio Bandiera. Nel marzo 1844, quando i Bandiera lasciarono Corfù, A. si recò a Zante e poi a Malta. Iniziò a lavorare presso il Collegio di S. Giuliano, istituto d’istruzione secondaria protestante finanziato dall’Inghilterra.
Con la proclamazione della Repubblica Romana, A. vide nella fuga del papa a Gaeta un’occasione propizia per riprendere in Italia la sua attività di propaganda anticattolica e fece ritorno a Roma, incoraggiato e sostenuto economicamente dal presidente dell’Evangelical Alliance, sir Culling Eardley. Nel breve periodo romano fu instancabile propagandista e diffusore di una sua traduzione dall’inglese de Il beneficio di Cristo, opera tacciata di eresia e duramente condannata dalla Chiesa sin dal suo apparire nel sec. XVI. Alla caduta della Repubblica fu arrestato (29 luglio 1849) e rinchiuso nelle carceri di Castel S. Angelo, dove rifiutò la riconversione tentata dal celebre padre Theiner. Ottenne la scarcerazione per intervento della polizia francese e, grazie al sostegno dell’Evangelical Alliance, raggiunse Londra. Anche in Inghilterra proseguì tenacemente nella sua opera di propaganda, acceso e attivo fautore della Chiesa Riformata. A Londra diede alle stampe la sua opera più nota (Dealings with the Inquisition, or Papal Roma, her priests and her Jesuits, with important disclosures, Londra – New York, Harper, 1851; ed. ampl. ibid. 1852), che suscitò immediatamente non poco scalpore negli ambienti ecclesiastici.
L’A. però era ormai fortemente screditato e, soprattutto, aveva perso gli appoggi influenti sui quali aveva potuto contare fino a quel momento. Si aggregò allora ad un gruppo di swedenborghiani e partì per gli Stati Uniti, dove continuò la sua attività di propagandista spostandosi tra New York e Louisville. La sua presenza a New York fu segnalata al Vaticano da monsignor Gaetano Bedini, primo Delegato apostolico negli Stati Uniti nell’ott. del 1853 (poi vescovo di Viterbo-Tuscania e cardinale); in quell’anno fu pubblicata la sua traduzione del Nuovo Testamento. Rimangono tuttora ignoti il luogo e la data della sua morte.
BIBL.: M. G. Cerri, voce Achilli Giacinto, in Regione Lazio, Dizionario storico biografico del Lazio, vol. I, Roma 2009, pp. 7-9; Enciclopedia. Cattolica, vol. I, coll. 223-224;).
[Revisione di Luciano Osbat-Cersal]