Alferio – Vescovo (Viterbo, Sec. XIII)
Una bolla del 27 gennaio 1254 pubblicava la nomina di A., già vescovo di Alife (dove non aveva potuto prendere possesso della diocesi) alla sede di Viterbo e Tuscania. Era questo il periodo durante il quale i viterbesi, quasi a far dimenticare le turbolenze degli anni precedenti, si erano schierati decisamente al fianco del Rettore del Patrimonio contro i ribelli di Montefiascone ed avevano partecipato alla cattura di un castellano del territorio condannato per eresia. Il favore di cui godevano presso il Papa li agevolò nel progetto di estendere la supremazia della Città su un vasto territorio che si estendeva dal Tevere al Mare.
Sempre al 1254 si riferisce la notizia di costituzioni pubblicate da A., probabilmente a seguito di un sinodo diocesano, come riporta un testo del XVII secolo conservato nel fondo “Manoscritti” della Biblioteca capitolare di Viterbo. Nel 1257 papa Alessandro IV, a causa dei tumulti scoppiati a Roma, si trasferì a Viterbo dove rimase a lungo. Durante questo periodo consacrò la chiesa di S. Maria in Gradi e provvide alla ricostruzione del Monastero di S. Martino al Cimino.
Alle monache di S. Maria di Cortona che erano state costrette a lasciare la loro sede il Papa concede il Monastero di S. Maria del Cavaglione a Tuscania con l’osservanza della regola francescana dell’Ordine di S. Damiano e l’anno successivo attribuisce loro le rendite di alcune chiese monasteri di Tuscania.
BIBL. – “Catalogus episcoporum omnium Viterbij de quibus notitia haberi potuit ex varijs publicis scriptoris et diplomatibus”, p. 59 in CEDIDO, Biblioteca del Capitolo della cattedrale. G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. I, Viterbo 1907, pp. 226-232; G. Giontella, Cronotassi dei vescovi della diocesi di Tuscania, in “Rivista storica del Lazio”, Anno V, n. 6 (1997), pp. 24-25.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]